Sequenziamento
automatico
Nel caso del
sequenziamento automatico il principio è quello
del metodo enzimatico, ma la reazione viene eseguita in un unico
tubo che contiene, oltre al frammento di DNA
che si vuole sequenziare: l’enzima DNA
polimerasi; l’oligonucleotide
sintetico che serve come punto d’appoggio per la DNA polimerasi;
i quattro nucleotidi; e i
ddNTP, marcati ciascuno con
un composto fluorescente differente.
All’interno
del sequenziatore automatico la reazione passa attraverso un capillare
che contiene una matrice
con la stessa funzione di separazione dei frammenti normalmente
svolta dal gel di poliacrilamide.
In
questo caso la separazione è simile a quella della cromatografia
su colonna: i frammenti di diverse dimensioni si separano e sono
rivelati, uno dopo l’altro, da luce laser di lunghezza d’onda
tale da eccitare la fluorescenza
dei ddNTP.
Le
misure del rivelatore permettono di riconoscere i diversi picchi
di fluorescenza, ciascuno con emissione a una determinata lunghezza
d’onda, generati dai quattro diversi ddNTPs. In questo modo la
sequenza nucleotidica del frammento di interesse ìpuò
essere ricostruita da un computer.I
sequenziatori automatici possono lavorare su frammenti di 200-1000
nucleotidi. Il sequenziamento di un frammento di DNA con 500 basi
azotate dura poco più di mezz’ora.
Metodo
chimico ed enzimatico
|