Il
Western blotting
Il
Western blotting, o immunoblotting, permette di
localizzare una proteina all’interno di una miscela separata tramite
elettroforesi.
Le proteine
totali estratte dalle cellule vengono separate tramite elettroforesi
e trasferite su un filtro di nitrocellulosa. Il filtro viene incubato
con un anticorpo, detto primario, che riconosce specificamente
la proteina che interessa studiare. Il sito di legame dell’anticorpo
primario sul filtro viene rivelato tramite un anticorpo secondario,
praticamente un anti-anticorpo che si lega all’anticorpo primario,
coniugato (cioè legato) a un enzima.
L’enzima
può essere a sua volta facilmente visualizzato, come una
colorazione del filtro, grazie alla reazione che sviluppa in presenza
di un opportuno substrato.
Uno
degli enzimi più comunemente utilizzati per rivelare il
legame di un anticorpo alla proteina specifica è la perossidasi.
Questo enzima reagisce in presenza di perossido d’idrogeno (l’acqua
ossigenata) e catalizza l’ossidazione del luminolo. Il luminolo
ossidato si trova in uno stato eccitato che decade emettendo fotoni,
i quali andranno a impressionare una lastra autoradiografica.
Sovrapponendo la lastra al filtro di nitrocellulosa si avrà
una traccia scura nel luogo in cui si trova la proteina
ELISA
Reazioni
di immunoprecipitazione
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