Verdiani,
Giacoma, Kolb: Guida all'uso del dizionario di tedesco (Zanichelli
editore, Bologna 2001)
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Che cos’è un dizionario bilingue
Dopo anni di ostracismo nei confronti della traduzione e di conseguenza anche dei dizionari bilingui, si è finalmente riconosciuta l’importanza del suo ruolo nella catena interpretativa che porta alla comprensione e al corretto apprendimento di una lingua straniera. Attraverso la traduzione è possibile mettere in luce proprio quelle zone che maggiormente sfuggono nel confronto fra due lingue diverse, quelle dove si annida la possibilità dell’equivoco. Per conoscere bene una lingua straniera è necessario non solo disporre di una competenza il più possibile vasta della geografia di queste zone, ma anche aggiornarla continuamente. Un dizionario bilingue deve aiutare l’acquisizione e l’ampliamento di tale competenza. Potrà sempre succedere di equivocare, ma un valido strumento di consultazione deve ridurre tale rischio al minimo, per evitare fraintendimenti simili a quello citato da Carlo Milan e Rudolf Sünkel nel loro Falsche Freunde auf der Lauer: nel 1917, durante la prima guerra mondiale, la stampa dei paesi alleati riportò voci allarmanti su fabbriche tedesche, le quali, si diceva, producevano glicerina, grasso e mangime per porci utilizzando i cadaveri dei soldati caduti in combattimento. Un’ondata di sdegno pervase il mondo e si invocò ad alta voce una giusta punizione per il trasgressore delle leggi morali e naturali. Si trattava però di un falso allarme. Cos’era successo? Un piccolo sbaglio di traduzione! Negli organi di stampa delle potenze alleate, la parola tedesca Kadaver era stata tradotta con l’inglese cadaver, col francese cadavre, con l’italiano cadavere, termini che stanno tutti a indicare primariamente un "corpo umano morto", mentre in tedesco Kadaver significa "corpo di animale morto". Ma come spesso avviene in simili casi, sebbene la stampa avesse provveduto già una settimana dopo a rettificare la traduzione errata, si dovette attendere l’anno 1925 per avere una smentita ufficiale di quelle voci infondate". (C. Milan, R. Sünkel, Falsche Freunde auf der Lauer. Dizionario di false analogie e ambigue affinità fra tedesco e italiano, Bologna, Zanichelli, 1990, p. VII.)
È suggestivo pensare al dizionario come a uno scrigno di tesori, come suggerisce Carla Marello nell’introduzione alla sua Guida all’uso del Vocabolario della lingua italiana. (C. Marello, A. Raparo, Guida all’uso del Vocabolario della lingua italiana, Bologna, Zanichelli, 1997.) Un dizionario bilingue è però anche un mezzo per avvicinare due mondi, per permetterne la reciproca comprensione, veicolando l’interpretazione di una realtà estranea ai nostri confini culturali e linguistici, della quale è bene spiegare le differenze. L’esempio citato da Milan e Sünkel dimostra che non c’è spazio per traduzioni non riuscite. Le differenze culturali e linguistiche vanno approfondite nel tentativo di fornire anche agli altri gli strumenti per decifrarle correttamente.
Il modo per arrivare alla traduzione corretta c’è, ma la facoltà di ricerca va educata ed esercitata. A questo fine è bene che si svelino i "trucchi del mestiere", se così si possono definire tutte quelle strategie che permettono un più produttivo utilizzo del dizionario. In un certo senso si tratta di svelare i segreti di quella sorta di caccia al tesoro che garantisce anche al neofita, se non la sicurezza di trovare ciò che cerca, almeno di cercare con sicurezza ciò che gli serve. A questo scopo è indispensabile che il lettore impari a maneggiare l’opera che ha di fronte a sé, arrendendosi all’idea che è indispensabile dedicare un po’ di tempo all’apprendimento delle regole del gioco. Egli si renderà presto conto che sta facendo un ottimo investimento, poiché, imparando a usare un dizionario bilingue, imparerà naturalmente moltissimo sulla lingua straniera, ma anche molto sulla sua lingua madre. Forse si appassionerà alle differenze che distinguono una lingua dall’altra e in questo caso potrà dedicarsi anche alla lettura delle altre Guide di questa stessa collana. Per afferrare quanto sia importante imparare a orientarsi all’interno di un dizionario è bene capire che in questo universo nulla è dato per scontato, ma che, al contrario, un dizionario dispone di un metalinguaggio che bisogna allenarsi a riconoscere, pena la perdita di molte informazioni preziose. Tali informazioni possono essere più o meno dettagliate, e mutano col passare del tempo. A questo proposito è interessante confrontare le due citazioni che seguono, tratte rispettivamente dal Rigutini Bulle (G. Rigutini, O. Bulle, Dizionario tedesco-italiano italiano-tedesco, Milano, Hoepli, 1920(6) - rist. anastatica, Bologna, Zanichelli, 1981 -.) e dal Giacoma Kolb: (L. Giacoma, S. Kolb, Il dizionario di Tedesco, Bologna, Zanichelli-Klett, 2001)
Il Rigutini Bulle è stato ed è un importante strumento di consultazione per l’uso letterario, anche se richiede non poca applicazione per essere compreso. Nel Dizionario di Tedesco il primo impatto è invece rassicurante, nonostante il maggior numero di informazioni offerte.
Nelle pagine che seguono intendiamo dare al lettore qualche suggerimento su come procedere nella consultazione. Cercare una parola sul dizionario è un’operazione per la quale sono necessari alcuni accorgimenti, frutto di una abilità di ricerca che si può affinare col tempo e con l’esercizio.
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