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  L’Unione Europea e la lotta per la parità di genere nel mercato del lavoro

Il 5 marzo 2020 la Commissione europea ha presentato un piano strategico per l’uguaglianza di genere, sollecitata dal del Parlamento europeo.
L’Ue è impegnata da molti anni a rimuovere le disuguaglianze di genere, e uno degli aspetti su cui si è concentrata maggiormente è il superamento del divario salariale di genere (gender pay gap). Già nel 1957 il principio della pari retribuzione fra lavoratori e lavoratrici per lo stesso lavoro è stato inserito nell’articolo 119 del trattato di Roma.
Ora la Commissione ha delineato una strategia che prevede una serie di azioni concrete vòlte a:

  • garantire che le donne e gli uomini abbiano effettivamente pari retribuzione per lo stesso lavoro, aumentando i controlli e la trasparenza;
  • rendere operative le norme dell’UE sull’equilibrio tra vita professionale e vita privata per le donne e gli uomini. È opportuno controllare che gli Stati membri adottino e recepiscano le norme europee;
  • promuovere la parità nella fruizione di congedi familiari e di formule di lavoro flessibili;
  • migliorare l’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia e ad altri servizi di assistenza di qualità elevata e a prezzi accessibili. Una misura che va particolarmente a sostegno delle madri lavoratrici.

La realizzazione di questi obiettivi permetterebbe anche una maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e la possibilità di avere una occupazione adatta anche alla vita familiare.
Le donne dovrebbero anche essere incoraggiate ad aspirare a lavori meglio retribuiti con misure per favorire il lavoro femminile nei settori delle tecnologie e delle scienze. Si deve aggiungere, inoltre, che l’obiettivo di raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne rientra negli scopi del Goal 5 dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.

Quale è la situazione attuale in Europa?

Nonostante gli sforzi politici, ancora oggi in Europa le donne vengono pagate meno degli uomini. Le donne guadagnano in media il 15% in meno all’ora rispetto ai colleghi uomini. La retribuzione oraria delle donne è inferiore a quelle degli uomini del 16%. Ma ancora, solo il 67% delle donne ha un’occupazione a fronte del 78% degli uomini.
Anche per quanto riguarda le pensioni quelle delle donne sono inferiori del 30,1% rispetto a quelle degli uomini e il 75% del lavoro domestico non retribuito è svolto dalle donne.
Per concludere con una citazione:

«L’istruzione e il conferimento di poteri alle donne nel mondo non possono che condurre a una vita più altruista, tollerante, giusta e pacifica per tutti.»
(Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace)

 

Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 3, 71, 223, 255
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3, pp. 98

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