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  L’estate italiana ai tempi del Coronavirus

Dall’indagine realizzata da Unioncamere e Isnart (Istituto nazionale di ricerche turistiche) emerge che un italiano su due non andrà in vacanza. Varie sono le motivazioni. Oltre alla crisi economica e al timore del contagio, certamente ha inciso anche l’assenza di ferie, che molti hanno consumato durante il lockdown.
E quel 50% che invece andrà in vacanza?
Si stima che saranno 24 milioni le persone che si muoveranno, prediligendo in larga misura l’Italia (86%), mentre solo il 4,8% andrà all’estero (a dispetto del 26% registrato lo scorso anno).

Si è decisamente affermata la tendenza del turismo di prossimità. La ricerca di luoghi non sovraffollati ha spinto 2 italiani su 3 a scegliere borghi o località nella regione di residenza, o eventualmente nelle regioni limitrofe. A tal proposito, secondo la Coldiretti l’Italia è leader nel turismo rurale, garantendo una vacanza in maggiore sicurezza tra natura ed enogastronomia nelle oltre 24mila strutture presenti su tutto il territorio.
Ed è proprio il numero limitato di posti letto e gli ampi spazi all’aperto a rendere queste strutture tra le più indicate per garantire il rispetto delle misure di sicurezza contro il coronavirus.
E l’esigenza di limitare il più possibile la condivisione degli spazi ha indotto più del 40% degli italiani che partiranno a scegliere vacanze in appartamento (più del 40%) e ad utilizzare un proprio mezzo per spostarsi (62%).

Le mete turistiche sono senz’altro le preferite dagli italiani, che hanno incoronato la Sicilia quale regione più gettonata (con quasi 3milioni di presenze). A seguire Puglia e Campania. Sicuramente penalizzate risultano le regioni maggiormente colpite dal coronavirus: in primis la Lombardia, con un calo di 800mila visitatori rispetto al 2019, seguono anche Lazio (780mila), Marche (660mila) ed Emilia-Romagna (640mila).

Altro dato emerso da questa indagine è che il 15% delle strutture ricettive risulta ancora chiuso, e probabilmente lo resterà per tutta la stagione. È evidente come questa scelta sia dovuta ai costi piuttosto elevati per adeguare le strutture alle misure di sicurezza, e al numero ridotto di prenotazioni rispetto alla stagione passata.

Da ultimo Unioncamere segnala come ad oggi il bonus vacanze è stato utilizzato solo dal 7,4% degli italiani.

 

Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol. 1, pp. 339-343; pp. 356-357
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol. 2 p. 329

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