, , ,

Legenda

Novità di primaria importanza che modificano il libro di testo
Aggiornamenti importanti che integrano il libro di testo
Dati, notizie e casi interessanti per fare lezione con l'attualità

  Il Garante della privacy interviene su Tik Tok

Negli ultimi anni stanno emergendo nel mondo online alcuni episodi che mostrano le drammatiche conseguenze cui possono andare incontro i più giovani. Si pensi al cyberbullismo, all’adescamento dei minori in rete, al revenge porn e ad alcune challenges particolarmente pericolose. Le challenges consistono in “sfide” che coinvolgono gli utenti dei social, spesso giovanissimi, in prove di abilità di varia natura. A volte però la sfida comporta il compimento di gesti pericolosi verso se stessi o verso gli altri.
In base alle prime ricostruzioni, ancora in via di accertamento, sembra essere stata proprio una challege (la Blackout challenge diffusa su TikTok) ad aver spinto una bambina di 10 anni di Palermo a riprendersi mentre si toglieva la vita con una cintura al collo.
A seguito di questo tragico episodio il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto, peraltro riprendendo una linea già avviata nei mesi scorsi, affermando che bambini e bambine così piccoli – di età assai inferiore a quella del consenso digitale – non dovrebbero poter accedere ai social network.
(Per approfondimenti sul Garante della privacy e sul Regolamento Ue sulla protezione dei dati personali si veda l’articolo al seguente link)

Già a dicembre 2020 il Garante aveva contestato a TikTok diverse violazioni, in particolare:

  • la scarsa attenzione alla tutela dei minori;
  • la facilità di aggirare il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni, per cui è sufficiente utilizzare una data di nascita falsa;
  • la poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti;
  • l’uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy. In particolare, il Garante ha sottolineato che l’informativa rilasciata agli utenti non prende in specifica considerazione la situazione dei minori, sarebbe necessario per loro scriverla con un linguaggio più semplice e con meccanismi di alert che segnalino i rischi ai quali si espongono acconsentendo.

E qui arriviamo a oggi: dopo la tragica morte della bambina palermitana, il Garante è intervenuto nuovamente. Anche se le dinamiche della tragedia sono ancora in via di accertamento, l’iscrizione della bambina a questa piattaforma non risulta finora smentita da Tik Tok. Per questo il Garante ha disposto, nei confronti del social network, il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica.

Per adottare questo provvedimento il Garante si è basato:

  • sulla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, secondo la quale, in tutti gli atti relativi ai minori, bisogna considerare preminente l’interesse del minore stesso;
  • sul Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR), in base al quale i minori meritano una specifica protezione dei loro dati personali perché possono essere meno consapevoli dei rischi, delle conseguenze e dei loro diritti;
  • inoltre, sempre il GDPR impone al titolare del trattamento di implementare adeguate misure tecniche per attuare efficacemente la protezione dei dati e per proteggere i diritti degli interessati.

Cosa succederà ora?

Se TikTok non si adegua a quanto disposto dal Garante rischia una sanzione piuttosto elevata, che potrebbe arrivare fino al 4 per cento del suo fatturato.
In ogni caso, il 27 gennaio il Garante ha allargato il suo intervento alla luce di diversi articoli di stampa che riportavano come la bambina scomparsa avesse profili personali anche su Facebook e Instagram.
Il Garante ha chiesto a Facebook (che controlla anche Instagram) di verificare quanti e quali profili avesse la minore e, in caso di conferma, come sia stato possibile per una bambina di 10 anni iscriversi alle due piattaforme. Ma, soprattutto, il Garante vuole accertare le modalità di iscrizione ai due Social e le verifiche adottate per controllare il rispetto dell’età minima di iscrizione. Facebook dovrà rispondere entro 15 giorni.

 

Attività
Per un confronto

Rispondi alle seguenti domande, confrontandoti con le tue compagne e compagni di classe:
1.     Sei d’accordo con l’intervento del Garante della privacy? Perché?
2.     Credi che potrebbero essere utili anche altri interventi? Quali?
3.     Conosci dei ragazzi minori di 13 anni che sono iscritti a dei Social?
4.     Che cosa pensi dell’utilizzo dei social da parte dei minori di 13 anni?

Per approfondire

LAVORO DI GRUPPO:
Dividetevi in 4 gruppi. Ogni gruppo deve:

A.    svolgere una ricerca su uno dei seguenti fenomeni:
·       Cyberbullismo (gruppo 1),
·       Cyberstalking (gruppo 2),
·       Grooming o Adescamento online (gruppo 3),
·       Revenge Porn (gruppo 4).

B.    Creare un PowerPoint che contenga:
1.     Spiegazione del fenomeno,
2.     Un fatto di cronaca relativo al fenomeno
3.     Dei consigli su come superare o attenuare il problema.

C.    Presentare a turno il Power Point al resto della classe.

 

Fonti per approfondire:

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 41 ss.
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3, pp. 83 ss.

Tag: ,