, , ,

Legenda

Novità di primaria importanza che modificano il libro di testo
Aggiornamenti importanti che integrano il libro di testo
Dati, notizie e casi interessanti per fare lezione con l'attualità

  Finalmente un caricabatteria universale? La proposta della Commissione europea

La Commissione compie un passo importante per affrontare il problema dei rifiuti elettronici e dei disagi causati ai consumatori dall’esistenza di caricabatteria diversi e incompatibili per i dispositivi elettronici.
Già dal 2009 la Commissione sta cercando di limitare la frammentazione del mercato delle interfacce di ricarica per telefoni cellulari e dispositivi analoghi.
Le iniziative si sono concretizzate in una serie di memorandum di armonizzazione che hanno portato solo a sistemi volontari degli operatori economici, giuridicamente non vincolanti e quindi inadatti a garantire un’applicazione coerente e uniforme.
Nel marzo 2018, dopo vari cicli di discussioni, si è giunti alla proposta di un nuovo memorandum d’intesa per la ricarica standardizzata degli smartphone.

La Commissione, tuttavia, lo ha ritenuto non linea con gli obiettivi di armonizzazione dell’UE. Il nuovo memorandum, infatti, continuava a consentire soluzioni proprietarie (cioè mezzi di connessione specifici per produttore) che la Commissione non ritiene più giustificate, visti i vantaggi tecnici offerti dall’introduzione dell’interfaccia USB tipo C.
Proprio per questo motivo il Parlamento europeo ha spinto fortemente l’iniziativa di una necessaria armonizzazione attraverso una serie di risoluzioni: una del 30 gennaio 2020 in cui chiedeva alla Commissione di introdurre “urgentemente” un caricabatteria standardizzato e una del 10 febbraio 2021 relativa al nuovo piano d’azione per l’economia circolare.
Dopo questa lunga fase la Commissione è finalmente giunta il 23 settembre 2021 a proporre una revisione della direttiva 2014/53/UE concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio.

Le proposte della Commissione

In particolare, la Commissione propone di:

  • armonizzare le porte di ricarica per i dispositivi elettronici: il formato standard sarà l’USB-C. I consumatori potranno in tal modo ricaricare i loro dispositivi con lo stesso caricabatteria USB-C, indipendentemente dal marchio del dispositivo;
  • armonizzare la tecnologia di ricarica rapida, contribuendo da un lato a evitare che i produttori limitino senza motivo la velocità di ricarica e dall’altro a garantire che la velocità di ricarica sia la stessa quando si usa un qualsiasi caricabatteria compatibile con un dispositivo;
  • vendere i caricabatteria e i dispositivi elettronici separatamente: i consumatori potranno comprare un nuovo dispositivo elettronico anche senza un nuovo caricabatteria, con la conseguente limitazione del numero di caricabatteria superflui o inutilizzati;
  • informare meglio i consumatori: i produttori dovranno fornire informazioni pertinenti sulle prestazioni di ricarica, indicando tra l’altro la potenza necessaria per ricaricare un determinato dispositivo e se quest’ultimo supporta la ricarica rapida. Ciò permetterà ai consumatori di verificare con maggiore facilità se i caricatori che già possiedono soddisfano i requisiti dei loro nuovi dispositivi o li aiuterà a scegliere un caricabatteria compatibile.

Quali i benefici della nuova proposta?

L’obbligo di armonizzazione del caricabatteria dovrebbe apportare una serie di benefici:

  • Ambientali, posto che l’iniziativa ridurrebbe di circa 180 ktCO2e l’anno le emissioni di gas a effetto serra grazie a una diminuzione dell’estrazione delle risorse, della fabbricazione, del trasporto, dell’uso e dello smaltimento dei caricabatteria. Si stima che, diminuendo la produzione e lo smaltimento di nuovi caricabatteria, la quantità di rifiuti elettronici si ridurrebbe di quasi mille tonnellate l’anno.
  • Benefici ai consumatori, in quanto l’interoperabilità attraverso un’interfaccia e prestazioni di ricarica standardizzate riducono le vendite di alimentatori esterni e cavi e promuove il riutilizzo con un risparmio di circa 250 milioni di euro l’anno.

Attività

Dopo aver letto l’articolo e la proposta di revisione della direttiva 2014/53/UE fai una ricerca sui rifiuti elettronici. In particolare, cerca di rispondere ai seguenti quesiti:

  • Cosa si intende per rifiuto elettronico?
  • Possono essere riciclati questi rifiuti? Se sì, il riciclo di tali rifiuti è un procedimento complesso o semplice? Quali problematiche comporta?
  • Perché è necessario riciclare tali rifiuti?
  • Quali sono le iniziative a livello nazionale ed europeo per ridurre questi rifiuti (oltre alla proposta di un caricabatteria universale)?

Ogni risposta deve essere compresa fra le 10 e le 15

Fonti per approfondire:

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 134-135, 161, 199
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol. 2, pp. 316, 319, 328
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica4ed, vol. 3, pp. 375, 385