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  L’inflazione aumenta ancora: le novità dal Fondo monetario internazionale e Codacons

Ottobre è stato un altro mese cruciale per confrontarsi con le problematiche della ripartenza dei settori economici dopo la crisi pandemica da Covid-19. Mentre in tutto il mondo si discute di come risolvere i problemi di shortage (mancanza) delle materie prime e dei prodotti del settore manifatturiero, un nuovo allarme economico minaccia i portafogli degli italiani nel trimestre conclusivo del 2021: la corsa al rialzo dei prezzi ha determinato un incremento dell’inflazione che registra un preoccupante +2,9% (stima su base annua).

L’inflazione è un fenomeno economico che indica l’aumento dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo. Aumento che, non essendo collegato a una crescita proporzionale del valore della moneta, si traduce in una riduzione del potere d’acquisto della stessa. Ciò che accade, in poche parole, è che i lavoratori percepiscono lo stesso stipendio ma, per poter accedere alle stesse quantità di beni consumati in precedenza, devono affrontare spese maggiori.

Le cause di questo aumento dei prezzi sono molteplici: dalla scia del sostegno pubblico all’economia nel quadro post-pandemico, alla crisi della logistica internazionale (con il conseguente blocco di forniture, materie prime e chip elettronici), passando per il temuto caro-energia, il notevole aumento dei costi in bolletta per le forniture di luce e gas nei paesi europei.

A inizio ottobre, l’analisi del Fondo monetario internazionale (FMI) ha rassicurato gli operatori economici sull’andamento della curva di inflazione nel lungo periodo e, pur avvertendo dei rischi di improvvise impennate, ha ipotizzato un ritorno ai normali livelli pre-pandemici tra la metà e il terzo trimestre del 2022.

Giunti a fine mese, i dati Istat hanno permesso di osservare una crescita più problematica del previsto (si parla di +0,6% su base mensile e +2,9% su base annuale), crescita che si tradurrà in un impatto diretto sui consumi delle famiglie italiane. I beni più colpiti dall’aumento dei prezzi sono quelli energetici (il costo delle bollette di luce e gas per le famiglie e il costo della benzina), seguiti dal rincaro prezzi dei beni alimentari. Trattandosi di beni di largo consumo e a domanda rigida, le conseguenze inflazionistiche andranno a pesare direttamente sui consumi delle famiglie. Si parla di una spesa media di +891 euro annui.

A parlare di emergenza, sulla base di questi dati, è il presidente del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), Carlo Rieti, il quale ha commentato che si tratta dell’incremento di valori più alto tra quelli registrati negli ultimi 9 anni e ha auspicato un intervento del Governo per contenere l’abnorme crescita dei prezzi. Alla richiesta di intervento si sono accodate anche altre associazioni a difesa dei consumatori, dall’Unione Nazionale Consumatori a Federconsumatori, particolarmente attente al rincaro dei prezzi di pane e pasta, e di tutti i prodotti derivanti dalla farina.

Con un dato percentuale lontano dalle stime ottimistiche della BCE (una crescita positiva dell’inflazione non dovrebbe superare il 2% su base annua), il Governo dovrà decidere se e come intervenire, frenando l’azione di sostegno alla ripresa economica qualora i tassi di crescita dei prezzi non accennassero a diminuire nei prossimi mesi.

 

Attività

Inflazione e deflazione: cosa desiderare e perché?
Spesso il punto di vista di consumatori e lavoratori si pone istintivamente contro i fenomeni inflazionistici. La riduzione del potere d’acquisto della moneta appare come un fenomeno indesiderabile, sintomo di politiche economiche inefficienti o poco efficaci. In realtà la deflazione, il fenomeno opposto, presenta aspetti contrari ancor più gravi e problematici.
Con la guida del docente fate una ricerca online e sul manuale di economia, schematizzando pro e contro dell’inflazione e della deflazione.

 

Fonti per approfondire 

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Righi Bellotti, Economia globale 2ed, pp. 25-29
  • Righi Bellotti, Il mondo dell’economia, pp. 23-27
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 1, p. 44
  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 402-411
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 2 pp. 260-278
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3 pp. 266-268

 

 

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