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Legenda

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  Le novità europee in materia di istruzione

Introduzione

Il 18 gennaio 2022 la Commissione ha presentato la Strategia europea per le Università e una proposta di Raccomandazione del Consiglio sul rafforzamento della collaborazione nel campo dell’istruzione superiore.

Prima di esaminare il contenuto delle proposte dobbiamo chiederci se l’istruzione è una materia di competenza dell’Unione europea. In questo modo riusciremo a comprendere che tipo di intervento può essere fatto dal legislatore europeo in questo settore.

L’istruzione è una competenza europea?

Le competenze dell’Unione europee, cioè le materie in cui l’Unione può legiferare, sono, sulla base del principio di attribuzione, quelle espressamente attribuite dagli Stati membri all’Unione. Secondo tale principio, sancito dall’art. 5 del Trattato sull’Unione europea (TUE), l’Unione europea agisce esclusivamente nei limiti delle competenze che le sono attribuite nei trattati dell’UE. Queste competenze sono definite negli articoli da 2 a 6 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).
L’istruzione rimane una materia di competenza degli Stati membri ma l’Unione europea ha la possibilità di realizzare azioni di sostegno, coordinamento e completamento (art. 6 TFUE, Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).
Ciò significa che l’operato dell’Unione è circoscritto a un ruolo sussidiario rispetto all’azione degli Stati membri, che l’UE si propone di coordinare e supportare in vista di obiettivi comuni.

Le due iniziative di cui parliamo si inseriscono nello spazio europeo dell’istruzione che ha come obiettivo quello:

  1. di migliorare l’accesso a un’istruzione e a una formazione di qualità;
  2. consentire agli studenti di spostarsi facilmente tra i sistemi di istruzione di diversi paesi;
  3. contribuire a creare una cultura dell’apprendimento permanente.

L’istruzione e la formazione sono i migliori investimenti nel futuro dell’Europa. Svolgono un ruolo fondamentale nello stimolare la crescita, l’innovazione e la creazione di posti di lavoro.

La Strategia europea per le Università

Il suo intento principale è quello accompagnare le Università europee nelle trasformazioni in corso e valorizzare il loro contributo al Piano di ripresa europeo, detto anche NextGeneration EU.

Come già sappiamo, questo piano è uno strumento da oltre 800 miliardi di euro per superare la crisi economica e sociale causata dalla pandemia di coronavirus. L’obiettivo è creare un’Europa post COVID-19 più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future.
Proprio per raggiungere questi obiettivi la Commissione ritiene indispensabile il contributo delle Università.

Tale Strategia presenta quattro gli obiettivi:

  • Rafforzare la dimensione europea dell’istruzione superiore e della ricerca.
  • Consolidare il ruolo delle Università quali centri di riferimento dello “stile di vita europeo”, specialmente sul piano dello sviluppo delle competenze e della promozione di valori quali la diversità, l’inclusione e la libertà accademica.
  • Fare delle Università agenti di cambiamento nella doppia transizione verde e digitale, valorizzando il duplice ruolo nella formazione delle future generazioni e nello sviluppo di soluzioni innovative.
  • Promuovere attraverso le Università il ruolo e la leadership dell’Unione europea a livello mondiale con misure a supporto della competitività del sistema universitario europeo per attrarre talenti e partner dall’estero.

Per questo motivo le Università eccellenti e inclusive sono una condizione fondante per società aperte, democratiche e sostenibili che supportino crescita, imprenditorialità ed occupazione.

La proposta di Raccomandazione del Consiglio

La proposta di Raccomandazione del Consiglio intende invece invitare gli Stati membri ad abilitare una cooperazione più stretta e approfondita fra le Università europee e ad agevolare attività e programmi transnazionali congiunti nel campo dell’istruzione.

La proposta ha come finalità quella di:

  • permettere agli istituti di istruzione superiore di sviluppare e attuare attività innovative, attività educative transnazionali;
  • permettere il riconoscimento dell’apprendimento precedente sulla base di requisiti di qualità trasparenti ed equi requisiti di qualità trasparenti ed equi e l’organizzazione di un’adeguata valutazione dei discenti;
  • permettere una maggiore flessibilità nel definire il modello dei loro diplomi congiunti, compreso l’uso di un modello comune per un diploma europeo comune.

Attività
Istruzione: elaboriamo una proposta!

Cosa potrebbe proporre l’Europa per migliorare la qualità degli insegnamenti che voi stessi frequentate tutti i giorni? Quali opportunità vi piacerebbe avere già in questa fase del vostro percorso? Ci sono degli insegnamenti o materie che aggiungeresti? Ci sono delle attività, dei laboratori che suggeriresti di avviare per fare in modo che anche i ragazzi più giovani possano contribuire al raggiungimento di obiettivi come quelli proposti dall’Agenda 2030?
Dividendovi in piccoli gruppi, provate a elaborare la vostra proposta. La proposta deve contenere anche le modalità di svolgimento delle vostre idee: cosa suggerite e come intendete farlo?
Confrontatevi con l’insegnante e con i vostri compagni per accogliere tutti i loro spunti e completate la vostra bozza, che non deve superare le 15-20 righe.
Buon lavoro!

 

Fonti per approfondire

  • Per leggere la Strategia europea le Università: https://education.ec.europa.eu/document/commission-communication-on-a-european-strategy-for-universities
  • Per leggere la Proposta di Raccomandazione del Consiglio: https://education.ec.europa.eu/document/proposal-for-a-council-recommendation-on-building-bridges-for-effective-european-higher-education-cooperation
  • Per saperne di più sullo Spazio europeo dell’istruzione: https://education.ec.europa.eu/education-levels/higher-education/european-universities
  • Per saperne di più sul Processo di Bologna: https://education.ec.europa.eu/levels/higher-education/inclusion-connectivity/bologna-process-european-higher-education-area

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 71, 136,159, 450, 451
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol. 2, pp. 313-316
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3, pp. 106-109, 115, 378

 

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