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  La Russia esce dal Consiglio d’Europa e l’Unione europea vara il piano per la protezione degli Ucraini in fuga dalla guerra

L’uscita della Russia dal Consiglio d’Europa

La partecipazione della Russia al Consiglio di Europa è sempre stata oggetto di critiche a causa della resistenza di questo Stato a conformarsi alle regole comuni su democrazia e diritti umani.
Dopo essere stata sospesa in seguito all’invasione in Ucraina, la Russia ha notificato ufficialmente il 15 marzo 2022 il proprio ritiro dal Consiglio d’Europa, di cui faceva parte dal 1996, e l’intenzione di denunciare (cioè di recedere dalla) Convenzione europea dei diritti umani.

La decisione russa è avvenuta mentre l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, riunita in sessione straordinaria, votava un documento in cui sosteneva che “la Federazione Russa non possa più essere uno stato membro dell’organizzazione” a causa delle “gravi violazioni dello Statuto del Consiglio d’Europa incompatibili con lo status di Stato membro”, e in cui diceva che il Comitato dei Ministri del Consiglio avrebbe dovuto chiedere alla Russia “di ritirarsi immediatamente dal Consiglio d’Europa”.

 

Cosa è il Consiglio d’Europa?

Fondato il 5 maggio 1949, il Consiglio d’Europa fu creato come strumento di pacificazione nel vecchio continente dopo la Seconda guerra mondiale.
Ha lo scopo di promuovere i valori dei diritti umani, della democrazia e dello stato di dritto e di prevenire gli scontri tra i suoi membri.

Ne fanno parte 46 paesi: tutti quelli che sono geograficamente considerati europei (tranne la Bielorussia), ma anche alcuni che non lo sono come la Turchia.
Tra i suoi organi più importanti c’è la Corte europea dei diritti umani (CEDU), che si occupa dei casi di persone che denunciano violazioni dei diritti umani da parte di uno o più Stati membri.
È la prima volta che un Paese membro decide di uscire dal Consiglio d’Europa – a parte il temporaneo ritiro della Grecia tra il 1969 e il 1974, nel periodo del governo militare instaurato con il colpo di stato dei colonnelli.

 

Quali sono le conseguenze dell’uscita della Russia?

La Russia non sarà più firmataria della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e i suoi cittadini non potranno più presentare ricorso alla CEDU.
L’uscita della Russia segnerà un cambiamento importante per la CEDU, che funge da tribunale di ultima istanza quando tutte le vie interne sono esaurite. I casi presentati da cittadini russi alla Corte, infatti, sono oggi il 24 per cento del totale.

Mentre i cittadini russi perdono la possibilità di vedere garantiti i diritti dinnanzi alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo, i cittadini ucraini, che fuggono dalla guerra, necessitano di essere accolti dall’Unione europea.
A questo proposito, il Consiglio dell’Unione europea ha deciso di attivare la direttiva 2001/55/CE sulla protezione temporanea.

 

La protezione temporanea per i cittadini ucraini: di cosa si tratta?

La protezione temporanea è un meccanismo di emergenza applicabile in casi di afflussi massicci di persone. Serve per fornire protezione immediata e collettiva (ossia senza che sia necessario esaminare le singole domande) agli sfollati che non possono ritornare nel proprio Paese di origine. L’obiettivo è alleggerire la pressione sui sistemi nazionali di asilo e consentire agli sfollati di godere di diritti in tutta l’UE.
Tra questi diritti rientrano il soggiorno, l’accesso al mercato del lavoro e agli alloggi, l’assistenza medica e l’accesso all’istruzione per i minori.

La protezione temporanea avrà una durata iniziale di un anno, prorogabile di sei mesi in sei mesi per un altro anno.
Se la situazione in Ucraina sarà tale da consentire il rimpatrio in condizioni sicure e stabili, potrà essere interrotta.

La decisione prevede anche che la Commissione coordini la cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda il monitoraggio delle capacità di accoglienza e l’individuazione di eventuali necessità di ulteriore sostegno.

 

Il piano dell’UE

Il 28 marzo la Commissione e il Consiglio dell’Ue hanno approvato un piano in 10 punti sui rifugiati ucraini.
Il piano comprende una piattaforma per la gestione delle richieste di protezione temporanea, la mappatura dell’accoglienza, un sistema per contrastare il traffico di esseri umani.
La creazione di una piattaforma Ue è necessaria per la registrazione di tutti coloro che arrivano e tutti coloro che fanno domanda di protezione temporanea.

Nel piano vengono individuati orientamenti uniformi per l’accoglienza dei minori, in particolare quelli non accompagnati, anche rispetto al loro trasferimento. Lo scopo principale è contrastare la tratta degli esseri umani.

 

Attività

A casa
Dopo aver letto l’articolo, approfondite il tema degli afflussi migratori massici.

In classe
Dividetevi in gruppi e rispondete alle seguenti domande. Successivamente discutetene in classe insieme all’insegnante:

  • Quali sono, dalla nascita della Comunità europea, quali flussi migratori massicci si sono succeduti?
  • Quali le politiche attivate dalla Comunità, oggi Unione, europea?

 

Fonti per approfondire:

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti, Per questi motivi, vol.2, RIM, pp.160-169
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3, pp. 45-49; 420

 

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