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  La Corte Suprema Americana si pronuncia sull’aborto

La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America: composizione e funzioni

La Corte suprema (Supreme Court of the United States, abbreviato SCOTUS) è il più alto organo giudiziario degli Stati Uniti e ha il ruolo di garante e interprete della Costituzione degli Stati Uniti d’America.
Si tratta di un organo formato da un Presidente e otto giudici, i suoi membri hanno un mandato a vita. Se un posto è vacante, il Presidente degli Stati Uniti, con il consenso del Senato, nomina un nuovo giudice.

I giudici della Corte suprema hanno un orientamento politico spesso legato a quello del Presidente che li ha nominati. La Corte costituzionale italiana invece non ha connotazioni politiche ed è composta da 15 giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica (organo super partes, a differenza del Presidente Americano che ha anche il ruolo di capo del Governo), per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalla Magistratura.
I giudici della Corte Suprema sono quindi di orientamento liberali o conservatore, attualmente sei dei nove giudici sono conservatori.

 

Il sistema di common law

Gli Stati Uniti d’America hanno un sistema giuridico di common law, basato sul precedente giurisprudenziale, quindi i giudizi vengono stabiliti sulla base di altre precedenti sentenze su casi simili.
Questo sistema si contrappone a quello di civil law che si è sviluppato in Europa continentale e oggi caratterizza diversi Paesi, tra i quali l’Italia, e considera come principale fonte il diritto “codificato”.

 

Il caso Roe vs Wade

Fino al 1973 in America solo in 4 Stati era sufficiente la mera volontà della donna per abortire, in 30 Stati era proibito, mentre nei restanti poteva essere praticato solo a certe condizioni (deformazione del feto, stupro, pericolo di vita per la madre).

Nel caso Roe contro Wade del 1973 si chiese ai giudici della Corte Suprema se il diritto all’aborto fosse un diritto federale, riconosciuto anche in assenza di problemi di salute della donna, del feto e di ogni altra circostanza che non fosse la libera scelta della donna. La Corte Suprema degli Stati Uniti riconobbe il diritto federale (quindi applicabile a tutti gli Stati) di interrompere volontariamente la gravidanza anche in assenza di problemi di salute della donna e del feto.
I giudici fondarono la propria decisione su un’interpretazione del Quattordicesimo Emendamento, secondo cui il diritto alla privacy va inteso come il diritto alla libera scelta di ciò che attiene alla sfera più intima dell’individuo e stabilirono due principi cardine: la possibilità di abortire senza alcuna limitazione fino al momento in cui il feto non è in grado di sopravvivere autonomamente al di fuori dell’utero materno e la possibilità di abortire anche oltre questi limiti, qualora sussista un pericolo di vita per la donna.

 

Il caso Dobbs contro Organizzazione per la Salute delle Donne di Jackson

Il 24 giugno 2022 la Corte Suprema ha superato il suo precedente giurisprudenziale (caso Roe vs Wade) stabilendo che la Costituzione degli Stati Uniti non conferisce il diritto all’aborto, e, pertanto, non è un diritto federale. Questa decisione è stata assunta da una maggioranza di sei giudici (quelli di orientamento conservatore), secondo i quali la Costituzione Americana non fa menzione di tale diritto e pertanto il precedete Roe vs Wade è sbagliato e dannoso.

I tre giudici contrari, invece, ritengono che questa pronuncia destabilizzi l’equilibrio che era stato raggiunto sul diritto della gestante all’interruzione della gravidanza e il legittimo interesse dello Stato a tutelare la vita del feto e la salute della donna e hanno dichiarato di credere in una Costituzione che «pone alcune questioni al di fuori del governo di una maggioranza». I tre giudici hanno anche sottolineato che la decisione è suscettibile di minare la stessa legittimità della Corte e che essa «tradisce i suoi principi ispiratori».

 

La scelta spetta ai singoli Stati

Negli Stati Uniti la questione dell’aborto è tornata quindi ad essere definita dai rappresentanti dei cittadini dei singoli Stati, che sono quindi liberi di legiferare in materia come ritengono opportuno. Ad oggi in Utah, South Dakota, Kentucky, Louisiana, Oklahoma, Missouri, Arkansas e Texas l’aborto è stato dichiarato illegale, ma l’elenco sembra essere destinato a crescere.
La decisione della Corte Suprema ha scatenato diverse manifestazioni e proteste in tutto il mondo. Anche il Presidente americano Joe Biden ha duramente criticato la sentenza.
Molte grandi società come Apple, Disney, Starbucks, JPMorgan, Google hanno preso posizione annunciando che copriranno i costi di viaggio i dipendenti che dovessero spostarsi fuori dal loro Stato di residenza per interrompere una gravidanza non voluta.

 

Attività

Anche in Italia l’aborto è stato protagonista di un percorso tortuoso, si tratta di un tema che ha generato scontri e divisioni. Fai una ricerca che approfondisca i seguenti aspetti:

  • Il reato di aborto previsto prima del 1978
  • Cosa prevede la legge 104 del 1978
  • Il referendum del 17 e il 18 maggio del 1981

 

Fonti per approfondire:

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 252 ss.
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3, p. 64

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