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  Quando l’infedeltà coniugale comporta l’addebito della separazione?

L’addebito della separazione

Com’è noto la separazione può essere richiesta quando il rapporto tra due coniugi entra in crisi ed è quindi intollerabile la prosecuzione della convivenza. Durante la separazione, i coniugi rimangono marito e moglie, ma si attenuano i loro reciproci doveri. Questo periodo può concludersi con il superamento dei contrasti o sfociare nel divorzio, che invece comporta lo scioglimento del vincolo matrimoniale.

Secondo l’articolo 151 del codice civile, se uno dei due coniugi ritiene che le difficoltà del rapporto siano state causate da uno o più comportamenti dell’altro coniuge, in violazione dei doveri matrimoniali (come la mancata assistenza materiale o spirituale, ma mancata coabitazione, collaborazione o l’infedeltà), può richiedere al giudice di addebitare a quest’ultimo la separazione. In questi casi il giudice deve verificare in concreto se è a causa di questi comportamenti che la convivenza è divenuta intollerabile.

Le conseguenze dell’addebito della separazione sono molteplici: innanzitutto il coniuge a cui viene addebitata la separazione perde il diritto a ricevere l’assegno di mantenimento. Infatti se uno dei due coniugi non ha un reddito adeguato può ottenere, su ordine del giudice, un assegno dal coniuge economicamente più forte. Tuttavia, in caso di addebito, l’obbligo di mantenimento potrà essere posto solo a carico del coniuge responsabile e non in suo favore.
Se però il coniuge a cui è stata addebitata la separazione si trova in uno stato di bisogno potrà ricevere dall’altro coniuge gli alimenti, ovvero quanto strettamente necessario per poter sopravvivere.

Un’altra importante conseguenza per il coniuge cui viene addebitata la separazione è la perdita dei diritti di successione in caso di morte dell’altro. Infine, altre importanti conseguenze patrimoniali, consistono nella possibilità di dover pagare le spese legali della separazione e di risarcire il danno causato al coniuge.
Risulta quindi evidente perché l’addebito della separazione sia una conseguenza piuttosto pesante. La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza 2/09/2022 n. 25966, si è pronunciata sul tema dell’addebito della separazione a causa dell’infedeltà coniugale.

 

L’infedeltà e l’addebito della separazione

L’intervento della Corte di Cassazione origina dalla storia di una coppia separata: secondo il marito la separazione era addebitabile alla moglie, che era stata più volte infedele. La moglie invece sosteneva che il marito avesse perdonato i suoi tradimenti e pertanto non fosse possibile attribuire al suo comportamento la loro separazione.
Secondo la Corte per addebitare la separazione a uno dei coniugi è necessario provare che l’irreversibile crisi coniugale sia esclusivamente collegabile al comportamento contrario ai doveri matrimoniali di un coniuge. Quindi, astrattamente, anche l’inosservanza dell’obbligo di fedeltà coniugale potrebbe da sola giustificare l’addebito della separazione, salvo che non si accerti che l’infedeltà si sia manifestata in presenza di un rapporto già deteriorato, nel contesto di una convivenza divenuta ormai soltanto formale.

Nel caso di cui parliamo, il marito, che aveva richiesto che la separazione fosse addebitata alla moglie, era stato tollerante nei confronti di una relazione extraconiugale dalla moglie di qualche anno prima. Secondo la Corte questo è un dato rilevante: se questo episodio fosse rimasto un isolato, e superato dalla ripresa dei rapporti tra i coniugi, avrebbe giustificato la non addebitabilità della separazione alla moglie.
Tuttavia il marito ha dimostrato l’esistenza altri tradimenti successivi da parte della moglie, a cui la tolleranza inizialmente manifestata non doveva ritenersi estesa. Era stata quindi la molteplice violazione del dovere di fedeltà della moglie a causare il fallimento del matrimonio. Per questo motivo, secondo la Corte di Cassazione, è possibile in questo caso addebitare alla moglie la separazione.

Attività

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Oggi sei un giudice e questo è il tuo caso: Marco e Ludovica sono sposati da 10 anni. Dal secondo anno di matrimonio la coppia è entrata in crisi. Purtroppo l’amore tra i due è finito. I coniugi non collaborano, non condividono nessun momento insieme da moltissimo tempo e litigano in continuazione. Ludovica ha scoperto che Marco il mese scorso ha iniziato a messaggiare e uscire con una sua collega, e il marito ha confessato di essere interessato a lei. Ludovica decide quindi di separarsi da Marco e chiede di addebitare al marito la separazione perché ritiene che la loro convivenza sia divenuta intollerabile a causa del suo tradimento.
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Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 55 – 56
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 1, p. 237
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 5ed, vol. 1, p. 350

 

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