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  Legge di bilancio 2023: al via l’iter parlamentare

Il 21 novembre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Disegno di legge sulla Legge di Bilancio 2023.

La Manovra economico-finanziaria, uno degli atti normativi fondamentali dello Stato, dovrà essere approvata entro la fine dell’anno e passerà adesso all’esame del Parlamento.

Tanti i punti di interesse della misura che metterà in campo circa 35 miliardi di euro per rispondere alla crisi energetica in corso nonché al rischio di una nuova recessione per imprese e famiglie: si va dall’introduzione della tanto chiacchierata flat-tax sui redditi incrementali alle modifiche per l’accesso alle pensioni, passando per la ristrutturazione del Reddito di cittadinanza.

Gli obiettivi sostanziali, alcuni dei quali cruciali se consideriamo il programma elettorale che ha garantito la maggioranza alla coalizione di centro-destra, dovranno fare i conti anche con la necessità di portare a termine la Manovra entro l’anno, pena l’obbligo di passare all’esercizio provvisorio.

Rispetto alle tempistiche previste dalla legge, che prevedono la presentazione del progetto di bilancio alle Camere entro il 20 ottobre, si è accumulato un mese di ritardo. All’interno dell’iter parlamentare, ci si soffermerà sugli emendamenti, proposti dalle varie forze politiche e che dovranno rispettare un tetto massimo: 400, uno per deputato alla Camera. Le Camere avranno tempo fino al 31 dicembre pre discutere e approvare la misura. Prima di focalizzarci su quelle che, al momento, sembrano essere le principali novità del Ddl approvato, ricostruiamo brevemente le caratteristiche e la natura della Legge di bilancio.

La legge di bilancio

La legge n.163/2016 ha stabilito l’unicità della legge di bilancio. Si tratta di un documento normativo annuale di fondamentale importanza: la legge di bilancio è un documento giuridico e contabile che elenca le singole voci di entrata e di uscita che compongono la spesa pubblica dello Stato.

Si tratta di un documento normativo che viene predisposto dal Governo e che deve essere successivamente sottoposto alla discussione e all’approvazione del Parlamento, nel rispetto del principio di legalità che vincola la pubblica amministrazione. Una volta completato l’iter parlamentare, la legge di bilancio stabilisce le dotazioni economiche dei singoli Ministeri vincolando l’attività della pubblica amministrazione sia dal punto di vista economico (sono possibili scostamenti ma devono essere eccezionali e opportunamente motivati) sia da quello del raggiungimento di determinati obiettivi.

Inoltre, le regole per la redazione del bilancio dello Stato prevedono due momenti: il bilancio preventivo e il bilancio consuntivo.
Nel primo caso, entro il 31 dicembre, Governo e Parlamento approvano un documento che elenca le spese e le entrate previste per l’anno che verrà. Entro il 30 aprile dell’anno successivo, dovranno poi occuparsi della redazione del consuntivo, documento che elenca le spese effettivamente sostenute e le entrate effettivamente riscosse nell’anno precedente. Altro elemento fondamentale di cui Governo e Parlamento devono tenere conto è l’approvazione da parte dell’Unione Europea. In questo senso si deve ricordare il rispetto del patto di stabilità cui sono tenuti gli stati membri e gli interessi fiscali e finanziari dell’Unione (ad esempio la tassazione IVA). Inoltre, anche quest’anno le misure contenute nella Manovra economico-finanziaria non dovranno confliggere con i requisiti stabiliti dal PNRR (ne parlavamo qui) per l’ottenimento dei fondi Europei. Attualmente, la task-force dei tecnici della Commissione Europea incaricata di seguire l’avanzamento del PNRR si trova impegnata a Roma fino al 2 dicembre. In attesa del codice verde da parte degli organi europei sono soprattutto le misure riguardanti la flat-tax, l’innalzamento del tetto del contante (di cui abbiamo parlato qui) e l’abrogazione delle sanzioni previste per il rifiuto dei pagamenti elettronici.

a) La Flat-tax

Tanto discussa, prima nei programmi politici presentati in campagna elettorale poi con i risultati delle elezioni politiche del 25 settembre, l’introduzione della “tassa piatta” è stata una delle principali bandiere politiche nei programmi di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Una semplificazione burocratica oltre che un regime di maggiore favore per gli autonomi a partita IVA. Delle varie forme proposte dai partiti della coalizione di centro-destra, quella di Fratelli d’Italia è una flat-tax sui redditi incrementali. Ma cosa significa di preciso? Che tipo di novità sono state inserite nella legge di bilancio presentata al Parlamento?

Nella Manovra approvata dal Governo è previsto un innalzamento delle soglie per accedere al regime forfettario.
Il regime forfettario, attualmente disciplinato dalla legge di stabilità del 2016, è un regime fiscale che prevede l’accorpamento in un’unica imposta, con aliquota al 15%, di IRPEF, IRAP e IVA. Una rilevante semplificazione prevista per i liberi professionisti che rispettino i requisiti per l’accesso al regime. La manovra appena approvata dal Governo Meloni propone un innalzamento delle soglie limite per il passaggio al regime ordinario IVA: da 65.000 € a 85.000 €. Per compensare l’aumento e contrastare l’evasione fiscale, la riforma del regime forfettario prevede anche una nuova “tagliola” fissata al raggiungimento dei 100.000 € di ricavi annui. Secondo quanto previsto dalla Manovra, i contribuenti in regime forfettario che sforeranno il tetto limite passeranno immediatamente al regime ordinario e ritorneranno vincolati al regime IVA.

Per i contribuenti in regime ordinario, maggiori incertezze sull’introduzione della flat-tax sui redditi incrementali.
In questo caso si parla di uno strumento che consentirebbe ai professionisti di applicare l’aliquota piatta al 15% sugli incrementi di reddito registrati nel 2022 rispetto al maggiore dei redditi dichiarati nel triennio precedente. Visto l’impatto delle misure contro l’aumento dei costi energetici e per ammortizzare l’aumento dell’inflazione, le coperture per questa misura sono ancora da discutere così come le chance di vederla introdotta entro il 2023.

 

b) I pagamenti elettronici e il tetto del contante

Rispetto alle proposte discusse nei mesi precedenti, l’innalzamento al tetto per gli scambi in denaro contante è adesso fissato alla soglia dei 5.000 €.

Di nuova introduzione invece, l’abrogazione delle sanzioni inaugurate dal Governo Draghi nei confronti dei commercianti che rifiutino l’utilizzo del POS per i pagamenti elettronici al di sotto dei 30 €. Nella Legge approvata la soglia per l’applicazione di queste sanzioni viene ulteriormente innalzata a 60 €.
Il provvedimento non avrà natura retroattiva e le sanzioni elevate fino al 31 dicembre 2022 dovranno essere pagate dai commercianti.

L’introduzione di queste misure ha ulteriormente stimolato il dibattito sulla loro opportunità. Il Governo ha spiegato che la scelta di eliminare le sanzioni sarebbe sorretta da ragioni di proporzionalità (della sanzione rispetto all’importo dei pagamenti rifiutati) e di venire incontro a commercianti e professionisti a fronte della crisi causata dall’inflazione in costante aumento.
I pagamenti elettronici graverebbero maggiormente sugli esercenti a causa dei costi delle commissioni bancarie. Le critiche alle misure sono invece concentrate sul contrasto e la lotta all’evasione fiscale e sul passo indietro rispetto alla transizione verso le modalità di pagamento elettronico.

 

c) Le misure contro il caro-energia e il taglio del cuneo fiscale

Nella nuova Legge di bilancio, un ruolo importantissimo (circa 21 miliardi) sarà destinato alle misure di contrasto alla crisi energetica e di sostegno ai nuclei familiari.
Contro il caro energia sono previste nuove esclusioni degli oneri impropri in bolletta, rifinanziato il credito di imposta per aiutare i piccoli imprenditori ad affrontare le spese energetiche nel 2023.

Nell’attuale quadro inflazionistico, l’obiettivo delle misure messe in campo sarà quello di finanziare nuovi aiuti che possano permettere a imprese e famiglie di affrontare l’inverno che verrà. Ad esempio, verrà confermato e rafforzato il bonus sociale per le famiglie che consentirà di ammortizzare i costi delle bollette. Decisioni importanti anche per quanto riguarda il cuneo fiscale (l’indicatore che evidenzia l’incisività delle ritenute per tasse e contributi sui redditi da lavoro dipendente): verrà ridotto del 2% per tutti i dipendenti sotto la soglia dei 35.000 € lordi annui, del 3% per chi si trova sotto la soglia dei 20.000 €.

 

d) Il reddito di cittadinanza

Di centrale importanza mediatica, le rivoluzioni previste per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. Lo strumento di assistenza e sostegno al reddito introdotto nel 2019 verrà modificato sensibilmente per il 2023 in previsione della sua abolizione a gennaio 2024.
Ad essere modificati sono sia i tempi di erogazione del reddito sia gli obblighi previsti per i richiedenti.
Si passerà ad un limite di 8 mensilità invece delle 18 mensilità rinnovabili previste attualmente.
I percettori dovranno inoltre partecipare per almeno sei mesi a corsi di formazione e non potranno più ricevere fino a 3 offerte di lavoro (con la possibilità di rifiutarne 2) prima di perdere il diritto al sostegno.

Nella riforma prevista dal Governo Meloni, il diritto al reddito di cittadinanza decade nel caso in cui il percettore rifiuti la prima offerta di lavoro ricevuta. Sul tema, negli ultimi anni, il dibattito pubblico si è spaccato in due.
Da un lato tutti coloro che ritengono che la misura non abbia raggiunto gli obiettivi prefissati, non abbia fluidificato l’ingresso nel mondo del lavoro e non abbia dato maggiore stabilita alla platea di richiedenti, dall’altro chi osserva che le statistiche sugli italiani al di sotto della soglia di povertà parlano chiaro.
A spaventare è l’aumento costante dei cittadini sotto la soglia (poco meno del 10% della popolazione italiana) e l’incidenza sul totale dei giovani.

 

e) Per le pensioni: la nuova quota 103 e Opzione Donna

Tra le novità di maggiore rilievo per quanto riguarda il sistema pensionistico, la legge di bilancio prevede l’introduzione di un nuovo schema chiamato quota 103. Secondo le previsioni si potrà ottenere la pensione una volta raggiunti i 62 anni di età e versati 41 anni di contributi. Per rispettare le coperture finanziarie, sarà ridotta la platea che potrà accedere a Opzione Donna, lo strumento che permette il pensionamento anticipato per madri e caregiver.
Si potrà accedere al trattamento anticipato a 58 anni con due o più figli, 59 con un figlio, 60 in tutti gli altri casi. A diminuire sono le categorie previste per l’accesso alla misura. Potranno richiedere Opzione Donna le caregiver (donne che si occupano di cura e assistenza di altri membri della famiglia), le lavoratrici invalide (con un tasso di invalidità superiore al 74%) e quelle licenziate, le dipendenti di imprese per le quali è attivo un tavolo di crisi.

 

Tante novità ma anche tanti interrogativi: dicembre sarà il mese cruciale per l’approvazione di queste e delle altre novità contenute all’interno della Legge di Bilancio.
Nei prossimi giorni sono attese le risposte dalla Commissione Europea ed è stato convocato un incontro di confronto tra il Governo e le associazioni sindacali dei lavoratori e datori di lavoro. La paura è che le coperture finanziarie previste dalla Manovra potrebbero essere rese possibili solo attraverso tagli rilevanti ai servizi pubblici e alle pensioni. Occorrerà, poi, tenere d’occhio i risultati del dibattito parlamentare sugli emendamenti che saranno proposti.

 

Attività

Ma quanto spende lo Stato?
Ogni anno, i cittadini italiani contribuiscono con tasse e imposte alla spesa pubblica, l’insieme dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Tutti siamo tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della nostra capacità contributiva come previsto dall’art. 53 della Costituzione. Ma a quanto ammonta il bilancio dello Stato? Coordinati dal docente, ricercate informazioni sulla legge di bilancio del 2021. Che differenze riscontrate tra il preventivo e il consuntivo? Quali sono le voci di spesa maggiori tra i servizi forniti ai cittadini? 

 

Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Righi Bellotti, Selmi, Il mondo dell’economia, pp. 198-207
  • Righi Bellotti, Selmi, Economia globale, pp. 192-201
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica, 5ed, vol. 3, pp. 295-298
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica, 4ed, vol. 3, pp. 289-292
  • Monti, Per questi motivi, Articolazione RIM, vol.2, pp. 434-435
  • Monti, Per questi motivi, vol. 3, pp. 176-177

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