, , ,

Legenda

Novità di primaria importanza che modificano il libro di testo
Aggiornamenti importanti che integrano il libro di testo
Dati, notizie e casi interessanti per fare lezione con l'attualità

  Riforma Cartabia: le modifiche al regime di procedibilità dei reati

La riforma del processo penale e del sistema sanzionatorio (c.d. riforma Cartabia, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150) è in vigore dal 30 dicembre 2022.
La sua entrata in vigore è stata travagliata. In origine, la data prestabilita era fissata al 1° novembre 2022 (ad esclusione delle norme precettive immediatamente efficaci). Dopo l’insediamento del Governo Meloni, però, è stato emanato un decreto-legge che ha posticipato la sua entrata in vigore, appunto, al 30 dicembre 2022. La finalità dichiarata era quella di avere il tempo necessario a prendere in considerazione gli effetti della citata riforma.

La riforma Cartabia si inserisce fra quegli interventi riformatori mossi dall’esigenza di raggiungere gli obiettivi del PNRR, concordati dal Governo Draghi con la Commissione Europea.
Con particolare riferimento alla Giustizia, tra gli obiettivi da raggiungere vi era la riduzione dei tempi del processo nei 3 gradi di giudizio – eterna problematica del nostro sistema – entro i successivi 5 anni: si parla del 25% nel settore penale e del 40% nel settore civile.

Pertanto, la riforma si pone come obiettivo quello di ridurre la durata complessiva dei procedimenti, in un’ottica di maggiore efficienza del processo penale.

Tra le misure adottate, proprio al fine di raggiungere questi obiettivi, c’è anche l’estensione della perseguibilità dei reati – prima procedibili d’ufficio – a querela della persona offesa.

 

Procedibilità d’ufficio e procedibilità a querela: che differenza c’è?

Nel nostro sistema, l’obbligatorietà dell’azione penale è la regola. Ai sensi dell’art. 112 Cost., il Pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale, e quindi di iniziare le indagini, quando viene a conoscenza di una notizia di reato, cioè della possibile violazione di una norma incriminatrice.
In questo caso, il codice penale (art. 50, c. 2) parla di procedibilità d’ufficio.

La querela, invece, è la manifestazione di volontà, da parte della persona offesa del reato, di perseguire penalmente chi ha commesso quel reato.

La differenza principale tra questi due tipi di procedibilità sta nel fatto che la querela può essere rimessa, ossia può essere ritirata dalla stessa persona offesa, qualora sia mutato l’interesse alla persecuzione del reato.

Nel caso di perseguibilità d’ufficio, invece, il procedimento penale prosegue indipendentemente dalla volontà della stessa persona offesa.

 

Perché la modifica del regime di procedibilità dei reati avrebbe effetti deflattivi?

La riforma in esame ha trasformato alcuni reati, che in origine perseguibili d’ufficio dal P.M., in reati procedibili a querela della persona offesa. Ciò significa, a detta di alcuni, che la querela funzionerebbe quale filtro dei procedimenti penali, selezionando i casi in cui si renda necessario un intervento dell’autorità giudiziaria.

Da questo potrebbe derivare una riduzione dei procedimenti penali e quindi un contrasto al sovraffollamento carcerario.
Questo è possibile in quanto la riforma ha interessato alcuni reati molto frequenti nella prassi giudiziaria.
Si tratta di reati contro la persona (tra cui lesioni personali lievi o lievissime; lesioni stradali non aggravate; violenza privata; minaccia; sequestro di persona), contro il patrimonio (tra cui furto e truffa) e due contravvenzioni. Sono reati puniti con la pena detentiva non superiore nel minimo a due anni.

I reati interessati dalla modifica legislativa, peraltro, si prestano a condotte riparatorie e risarcitorie. Questo è un ulteriore aspetto caratterizzante la riforma Cartabia. In particolare, uno degli aspetti caratterizzanti è quello di incentivare tali condotte al fine di estinguere il reato prima della celebrazione del processo penale.
A tal proposito, l’art. 162 ter c.p. stabilisce infatti che, nei reati perseguibili a querela, «il giudice dichiara l’estinzione del reato quando l’imputato ha riparato interamente il danno con le restituzioni o il risarcimento e ha eliminato, ove possibile, le conseguenze dannose o pericolose del reato».
L’estinzione del reato non è prevista nelle ipotesi di irrevocabilità della querela, come ad esempio i reati di violenza sessuale o di atti sessuali con minorenne.

La riforma ha poi previsto un limite generale all’estensione del regime di procedibilità a querela: i reati nei quali siano persone offese soggetti vulnerabili, in virtù dell’incapacità per età o infermità, sono perseguibili d’ufficio.

Questa novità legislativa è stata criticata da chi ha sostenuto che avrebbe promosso l’impunità degli autori dei reati. Si fa ad esempio riferimento ai casi in cui i reati di violenza privata, di lesioni personali lievi o di sequestro di persona, vengano commessi con il metodo mafioso e quindi da parte di soggetti affiliati a un’associazione a delinquere di stampo mafioso.
In questo caso si è evidenziato che la persona offesa, proprio a causa del metodo mafioso e dunque del condizionamento e dell’omertà da esso causati, non sia libera di sporgere querela e quindi si finisca sostanzialmente per non punire questi soggetti, il cui comune sentire li avverte come maggiormente pericolosi.

Per questa ragione, lo scorso 19 gennaio il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha approvato con urgenza un disegno di legge per correggere gli eventuali effetti distorsivi della riforma. Il disegno di legge riconosce la perseguibilità d’ufficio dei reati nei quali sia contestato l’aggravante del metodo mafioso, del terrorismo e dell’eversione.

 

Attività

Mettiti alla prova, analizza il seguente caso pratico.
Marco attraversa la strada, con prudenza, sulle strisce pedonali. In quel momento passa Luca, che viaggia in sella al suo scooter a una velocità superiore rispetto al limite consentito dal codice della strada.
A causa dello scontro, Marco riporta una frattura del menisco, con una prognosi medica di circa 1 mese.
Che tipo di reato è configurabile nell’ipotesi prospettata? Come può agire Marco e perché?
Dopo aver risposto alle domande, cerca online un modello di querela (ti basta inserire nel motore di ricerca l’espressione “atto di querela” o “modello di querela”) e compilalo mettendoti nei panni di Marco.

 

Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti, Per Questi Motivi, vol. 1, pp. 257-259; 274-275
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3, pp. 185-186
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 5ed, vol. 3, pp. 190-196
  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 262-263

Tag: