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  Ryanair: dal tetto massimo per i biglietti aerei alla nuova istruttoria dell’Antitrust

È ancora dibattito sull’attività di Ryanair: la più famosa compagnia di voli low-cost è stata protagonista, in due vesti molto differenti, delle notizie di stampo economico e commerciale del settembre appena trascorso.

  • In primo luogo, si è concluso il braccio di ferro con il Governo italiano iniziato il 7 agosto, a seguito dell’approvazione del decreto Omnibus (anche chiamato decreto Asset) contenente misure inedite di contrasto al caro voli. Il decreto ha generato immediate reazioni sia da parte degli operatori del mercato (non solo Ryanair, ma anche le concorrenti WizzAir e EasyJet) che della Commissione europea. Su richiesta degli operatori di mercato, l’organo UE ha annunciato un esame del decreto italiano per verificare la conformità delle norme introdotte con i principi di libera concorrenza e mercato protetti dalla normativa comunitaria.
  • Sul finire del mese, invece, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM o, più comunemente, Antitrust) ha annunciato l’avvio di un’istruttoria volta ad accertare se il comportamento della compagnia irlandese costituisca un abuso di posizione dominante rispetto alla vendita di servizi accessori come la prenotazione di hotel, visite guidate, auto a noleggio offerte ai consumatori.

Quali sono gli elementi più interessanti delle due vicende? Quali i comportamenti passati sotto lo scrutinio del Governo e, adesso, dell’Antitrust?

 

Il tetto massimo al prezzo dei biglietti e il divieto di profilazione

Vi è mai capitato di dover acquistare un biglietto aereo per le vacanze natalizie, magari verso la Sicilia o la Sardegna? Se sì, avrete sicuramente notato che, in prossimità dei periodi di ferie e delle festività, i prezzi dei voli si alzano notevolmente. Anche i voli offerti dalle compagnie low-cost, eccezionalmente bassi durante il resto dell’anno, finiscono per raggiungere prezzi molto elevati nei periodi di maggior richiesta e, così facendo, rendono gli spostamenti verso le isole e all’interno della penisola parecchio difficoltosi.

Nella versione approvata il 7 agosto, il decreto Omnibus introduceva un tetto massimo per i prezzi di vendita dei biglietti aerei e imponeva il divieto di utilizzare algoritmi o sistemi di profilazione volti a modificare il prezzo degli stessi sulla base dei dati di navigazione degli utenti o della piattaforma utilizzata per la prenotazione. Nelle parole del decreto, si tratta del divieto di “fissazione dinamica delle tariffe in relazione al tempo di prenotazione”.

Per comprendere quest’ultimo divieto, pensiamo alle ipotesi in cui connettersi da un dispositivo mobile, magari in orario notturno, piuttosto che da un pc desktop ci permetta di ottenere offerte commerciali diverse in termini di prezzo. Oppure si pensi al caso in cui il sito sia in grado di ricostruire la cronologia di navigazione attraverso i cookies degli utenti in modo da adattare il prezzo in base alla frequenza delle ricerche effettuate da questi ultimi.

L’obiettivo dell’intervento del Governo era quindi di assicurare una maggiore tutela ai consumatori, cercando di stabilizzare il prezzo dei biglietti e di rende maggiormente prevedibili le oscillazioni tra i periodi dell’anno.
La novella normativa ha suscitato immediate reazioni contrastanti da parte degli operatori economici del settore. In particolare, Ryanair, dopo aver denunciato l’illegittimità della normativa governativa, ha annunciato la cancellazione di diverse tratte aeree e la riduzione del servizio sostenendo la necessità dei tagli a fronte dei nuovi obblighi economici. Non solo, l’ente Airlines for Europe, che rappresenta compagnie quali Ryanair, Lufthansa e Air France, ha interpellato la Commissione Europea manifestando serie preoccupazioni circa gli effetti del decreto italiano sul caro voli. Le misure proposte, a parere degli operatori, sarebbero eccessive, nocive per la libera concorrenza sul mercato e insostenibili dal punto di vista economico.

In quello che possiamo definire un vero e proprio braccio di ferro, il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha annunciato un tavolo di confronto collettivo tra il Governo e le compagnie interessate dalle misure il 14 settembre. All’esito del confronto, sono state proposte modifiche al testo originale del decreto Omnibus che ridimensionano sensibilmente la portata degli obblighi inizialmente previsti.
Secondo l’attuale testo della misura, non sarà più previsto il divieto di modificare liberamente il costo dei biglietti ma verranno allargati i poteri istruttori dell’Antitrust nel caso in cui questi dovessero salire del 200% nelle rotte che collegano la terraferma alle isole durante i periodi di vacanza o in concomitanza con disastri naturali e situazioni di emergenza.

La soluzione rappresenta senz’altro una vittoria per le compagnie aeree low-cost e, tuttavia, costituisce un’importante occasione di riflessione sui rapporti tra il libero mercato, il servizio pubblico e la tutela dei consumatori. L’esperienza di Alitalia, compagnia pubblica privatizzata nel 2009 e poi chiusa nel 2021, testimonia come il trasporto aereo sia uno dei servizi essenziali per la mobilità interna ed esterna nella società moderna.

Siamo sicuri che l’assenza di strumenti di controllo pubblico vada a vantaggio dei consumatori?

 

L’istruttoria avviata dall’Antitrust per abuso di posizione dominante

Con un comunicato stampa pubblicato il 20 settembre 2023, l’Antitrust italiana ha annunciato l’avvio della procedura istruttoria A568, volta all’accertamento di un possibile abuso di posizione dominante realizzato da Ryanair ai danni delle agenzie di viaggio, tourist operator e dei consumatori finali.

La condotta che sarà oggetto dell’accertamento ha a che fare con i prezzi delle prenotazioni dei biglietti offerti alle agenzie di viaggio dalla compagnia. Attualmente, Ryanair consente alle agenzie e agli operatori turistici di acquistare i biglietti della compagnia attraverso piattaforma GDS (Global Distribution System) ostacolando l’acquisto direttamente sul proprio sito (come avviene nei confronti dei consumatori). Tuttavia sembrerebbe che i prezzi praticati attraverso la GDS siano più alti rispetto alle altre modalità di prenotazione e che i biglietti in vendita siano meno di quelli offerti direttamente ai consumatori.
Perché potrebbe trattarsi di un abuso di posizione dominante?

Ryanair è la compagnia leader nel mercato del trasporto aereo da e verso l’Italia. Da anni a questa parte, consente ai consumatori che hanno acquistato un volo di procedere, direttamente dal sito, alla prenotazione di alberghi, auto a noleggio, servizi turistici e altri servizi accessori. Attraverso il trattamento differenziato nei confronti delle agenzie di viaggio, la compagnia potrebbe stare ostacolando l’attività di queste ultime per costringerle a offrire prezzi meno competitivi ai consumatori e, di conseguenza, spingere questi ultimi ad acquistare i servizi direttamente dal sito di Ryanair.

I portavoce della compagnia irlandese hanno manifestato la volontà di collaborare pienamente alle indagini dell’Antitrust, sostenendo di operare nel pieno rispetto della normativa vigente e in modo trasparente nei confronti degli altri operatori di mercato.
Certo è che non si tratta della prima volta che la compagnia low-cost finisce nel mirino dei regolatori: negli anni è stata sanzionata ben 11 volte per pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole da parte dell’Autorità italiana.

 

Attività

Dal servizio pubblico alle privatizzazioni: la storia di Alitalia
Il mondo del trasporto aereo è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Nato come un servizio di nicchia, a disposizione esclusiva delle classi sociali più abbienti, il volo è diventato prima un servizio pubblico fondamentale alla portata di tutti i cittadini, poi un segmento di mercato in libera concorrenza conteso da diversi operatori. Tra questi, fino al 2021 operava Alitalia, compagnia di bandiera e simbolo del volo passeggeri italiano, oggi sostituita da ITA Airways. Prima della chiusura, un passaggio fondamentale per comprendere la storia della compagnia italiana è stata la privatizzazione avvenuta del 2009.

Per quali ragioni si è scelta la strada della privatizzazione? In che modo sono cambiate le possibili tutele nei confronti dei viaggiatori con la liberalizzazione del mercato?

Sotto la guida del docente, svolgete una piccola ricerca sulla storia e la chiusura di Alitalia: oggi i consumatori hanno accesso a servizi migliori e più efficienti?

 

Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 5ed, vol. 1 – pp. 277-282
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 5 ed. vol. 1 – pp. 312-315
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 5 ed. vol. 2 – pp. 353-358
  • Righi Bellotti – Selmi, Il mondo dell’economia – pp. 330-333
  • Righi Bellotti – Selmi, Economia globale – pp. 333