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  Elezione 2024 del Parlamento europeo: sì al voto “fuori sede” degli studenti

Il 22 febbraio 2024 la Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità (e con parere favorevole del Governo) un emendamento al decreto-legge n. 7 del 2024.
L’emendamento introduce una “disciplina sperimentaleper consentire agli studenti fuori sede di esercitare il diritto di voto alle prossime elezioni del Parlamento Europeo (8 e 9 giugno 2024).

L’emendamento inserisce un articolo aggiuntivo (art. 1-bis) relativo allo svolgimento delle consultazioni per l’elezione del Parlamento europeo che si svolgeranno nel 2024 (avrà effetto solo fino alle elezioni europee del 2024).

La “disciplina sperimentale” si applica solo agli studenti universitari che vivono fuori sede per motivi di studio, escludendo quindi altri gruppi di cittadini, come i lavoratori fuori sede (l’emendamento parla di «elettori fuori sede che per motivi di studio sono temporaneamente domiciliati, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della predetta consultazione elettorale, in un comune italiano situato in una regione diversa da quella in cui si trova il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti»).

Lo scopo dell’iniziativa è evidentemente quello di contribuire a risolvere il problema della bassa affluenza elettorale tra i giovani, facilitando l’esercizio del diritto di voto per quelli che vivono in un comune diverso da quello di residenza.

Gli studenti che intendono esercitare il diritto di voto “fuori sede” devono presentare apposita domanda al Comune di residenza almeno trentacinque giorni prima della data prevista per lo svolgimento delle elezioni. Ricevuta la domanda, il Comune di residenza verifica il possesso da parte dell’elettore fuori sede del diritto di elettorato attivo, dandone notizia al comune di temporaneo domicilio. Quest’ultimo rilascia all’elettore un’attestazione di ammissione al voto entro il quinto giorno precedente la data delle elezioni. Il voto verrà espresso in sezioni elettorali speciali appositamente istituite.

 

Attività

La “disciplina sperimentale” del voto agli studenti fuori sede mira a favorire la partecipazione al voto e ridurre il preoccupante fenomeno dell’astensionismo, in particolare di quello giovanile. Infatti, per i ragazzi e le ragazze che studiano lontano da casa, dover affrontare una lunga trasferta per andare votare non aiuta la partecipazione al voto.

  • Ma quanti sono in Italia gli studenti “fuori sede”?
  • Quali sono le principali ragioni che li portano a questa scelta?

Lavorando in gruppi svolgete una ricerca online per trovare le informazioni. Al termine, confrontatevi fra voi: quali possono essere gli altri fattori che spiegano l’astensionismo da parte dei cittadini più giovani?

 

Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 5ed., vol. 3, p. 416
  • Monti, Per Questi Motivi, Vol. 3, p. 410
  • Monti, Res Publica, p. 328-329

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