Verdiani, Giacoma, Kolb: Guida all'uso del dizionario di tedesco (Zanichelli editore, Bologna 2001)
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3.2 Stili e simboli

La prima cosa che si nota dando un’occhiata alle voci lessicografiche del Dizionario di Tedesco è proprio quanto esse siano ricche di stili e simboli grafici diversi. La scelta non è casuale, ma risponde all’esigenza di fornire nel modo più chiaro e trasparente possibile il maggior numero di informazioni, talvolta informazioni del tutto inusuali per un lettore abituato a consultare dizionari più tradizionali. Si tratta in un certo senso, di fare un piccolo investimento iniziale volto all’apprendimento del linguaggio grafico del dizionario che permetterà poi di procedere con sicurezza e sfruttare al meglio il patrimonio che esso mette a disposizione. Gli stili indicano già l’appartenenza a un determinato dominio, sono in un certo senso una scorciatoia che permette, per esempio, di capire a un primo colpo d’occhio e con certezza che il materiale repertoriato in neretto è quello degli esempi, il materiale in tondo quello delle traduzioni, e così via. Delle scelte precise e rigorosamente applicate evitano di disorientare l’utente, per il quale i rapporti tra stile e informazione devono essere univoci. Si tratta insomma di un codice interno, una sorta di metalinguaggio visuale che bisogna imparare per poter leggere correttamente Il dizionario di Tedesco.

3.2.1 Stili e parentesi

neretto

lemmi, rimandi diretti ad altri lemmi
lettere dell’alfabeto che distinguono le diverse parti della voce (A, B, ecc.)

(neretto)

forma femminile

neretto citazioni all'interno degli esempi

neretto

esempi, fraseologia

Neretto corsivo 

parola chiave nella fraseologia 

Neretto corsivo  strutture grammaticali
numeri arabi
che distinguono le accezioni (1, 2 ecc.)
(1), (2), ecc. per differenziare gli omonimi
(tondo/neretto) forme facoltative, lettere omissibili, parti facoltative della fraseologia
corsivo etichette
corsivo traducenti delle strutture
<tondo> indicazioni grammaticali (come <di solito al pl>, <inv>)
<corsivo> indicazioni morfologiche (forme irregolari dei verbi, plurali irregolari, ecc.)
{ } collocatori
{corsivo} soggetti tipici
{tondo} complemento oggetto o altri tipi di complemento escluso quello di specificazione, collocatori di aggettivi, avverbi, ecc.
{+ tondo} complementi di specificazione tipici  o complementi di materia
(corsivo) discriminazioni di significato, casi

tondo

indicazioni grammaticali, estensioni di abbreviazioni

tondo traducenti del lemma, degli esempi e citazioni di lemmi
(Tondo) forme estese di abbreviazioni di una lingua straniera e di corrispondenti culturali 
"Tondo" spiegazioni che stanno al posto di un traducente, traduzioni di citazioni

<irr>

per indicare i verbi che vengono trattati con la coniugazione completa in appendice

in una sequenza con barre oblique indica un gruppo di parole che può essere sostituito; quando non c'è questo segno significa che può essere sostituita solo la parola che segue o che precede la barra 

 

3.2.2 Punteggiatura e simboli

punto

in fondo ad ogni voce

punto e virgola

• dopo la traduzione di un esempio
• fra due sfumature semantiche non distinte da cifre
• tra diverse traduzioni, evidenzia una sfumatura di significato che, di regola, viene ulteriormente commentata da un'aggiunta esplicativa
• al posto della virgola del dizionario per separare due traducenti quando uno di questi ha la virgola 

 virgola

• fra traducenti di ugual valore ed espressioni sinonime 
• fra varie indicazioni morfologiche in <  >
• fra la forma maschile e quella femminile
• fra due varianti di un lemma elencate insieme

 due punti

per indicare che il lemma si usa solo in una locuzione e prima delle forme in -rsi del verbo

~

sostituisce il lemma invariato

/
...

separa elementi alternativi, sinonimi e non indica che l'elenco può essere ulteriormente allungato 

trattino corto sostituisce una parte del lemma
sottintende un elemento della parola seguente
è usato nei prefissi e nei suffissi

<->

sostituise tutto il lemma e indica in entrambe le sezioni che la forma del plurale è identica a quella del singolare o che non c'è plurale (nella sezione italiana)

 

nella sezione tedesca indica che un sostantivo non ha plurale

trattino lungo

separa le due parti di un dialogo

indica un traducente approssimativo dovuto a differenze culturali, nelle abbreviazioni istituzioni analoghe ecc.

introduce la sezione speciale dedicata alla fraseologia esemplificativa, alle locuzioni idiomatiche e ai proverbi

indica il rimando ad altra voce

“ ” discorso diretto

 

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