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  Il Governo italiano ha presentato alla Commissione Europea la proposta di modifica del PNRR

Martedì 7 agosto il Governo italiano ha presentato alla Commissione Europea la proposta di modifica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

… ma è possibile modificare il PNRR?

Il PNRR è un programma quinquennale (2021-2026) di riforme e investimenti, la cui realizzazione è monitorata e valutata in base a indicatori definiti nel confronto fra Governo e Commissione UE. La realizzazione del PNRR è la condizione che consente agli Stati di accedere a ingenti finanziamenti europei, disciplinati dal Regolamento (UE) 2021/241.

In ragione della durata dei Piani, il Regolamento (UE) 2021/241 ha previsto la possibilità di rivederne i contenuti. L’art. 21, paragrafo 1 del regolamento, infatti, stabilisce che: «se il Piano per la ripresa e la resilienza, (…) non può più essere realizzato, in tutto o in parte, (…) a causa di circostanze oggettive, lo Stato membro interessato può presentare alla Commissione una richiesta motivata». Gli Stati membri possono dunque presentare modifiche al Piano o addirittura proporre un nuovo PNRR in sostituzione di quello originario.

 

Da quanto tempo il Governo sta pensando si modificare il piano? E perché?

Il Governo italiano ha iniziato un lavoro di monitoraggio e ricognizione dello stato di attuazione del PNRR già dal mese di gennaio 2023.
All’esito della ricognizione il Governo si è convinto che l’esecuzione del Piano avrebbe comportato alcune criticità, che sono state illustrate in una bozza diramata dal Ministero per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, nella quale si legge che:

 

  • «il PNRR rappresenta una sfida ambiziosa in termini di sviluppo ed efficientamento dei processi, ma il suo disegno in molti casi non ha tenuto conto dell’effettiva capacità di impiego e spesa delle risorse e, soprattutto, della capacità ammnistrativa dei singoli soggetti attuatori;
  • il Piano prevede migliaia di investimenti anche di piccola dimensione che richiedono uno sforzo di rendicontazione e gestionale talvolta al di sopra delle capacità dei singoli soggetti attuatori;
  • molti interventi in essere, inseriti nel PNRR ma originariamente basati su altre fonti di finanziamento, hanno rappresentato un freno all’attuazione del Piano piuttosto che un elemento di accelerazione della spesa, come verrà illustrato in maggiore dettaglio nel seguito di questo documento;
  • gli obiettivi del Piano, declinati in termini di milestone e target richiedono un aggiornamento alla luce dell’effettiva implementazione delle riforme abilitanti incluse nel piano stesso».

Dopo mesi il confronto con le singole amministrazioni statali e la Commissione europea, il Governo ha elaborato una proposta di revisione, con l’obiettivo di migliorare queste criticità.

Martedì 1 agosto, il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, on. Raffaele Fitto, si è presentato in Parlamento per rendere comunicazioni sulla proposta di revisione del Piano Nazionale Di Ripresa e Resilienza (PNRR) che il Governo vorrebbe sottoporre alla Commissione Europea. In entrambe le Camere è stata approvata una risoluzione di maggioranza che ha impegnato il Governo a trasmettere la proposta alla Commissione Europea.

 

Attività

I prossimi passi

Quando il Governo italiano avrà presentato la sua proposta alla Commissione europea, che cosa accadrà?
Per rispondere leggete in classe l’art. 21, paragrafo 2, del Regolamento UE 2021/241. Il testo del Regolamento è disponibile a questo link.

 

Fonti per approfondire:

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol. 2, pp. 268-280; 306-331; 422-432; 438-452
  • Rocchetti, Diritto e legislazione turistica 5ed., vol. 2, p. 426

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