Verdiani,
Giacoma, Kolb: Guida all'uso del dizionario di tedesco (Zanichelli
editore, Bologna 2001)
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2.5 I collocatori
Nei dizionari tradizionali il compito di illustrare l’uso di una parola è interamente affidato agli esempi che spesso, per ragioni di spazio, non sono abbastanza numerosi, rendendo necessario il ricorso a più fonti per ottenere l’informazione desiderata. È solitamente questo l’unico modo che il lettore ha per arrivare a sapere quali sono le relazioni tipiche di una parola con le altre in una lingua straniera, dal momento che, come abbiamo visto, esse non sono quasi mai speculari a quelle della lingua madre. Nell’intenzione di dare al lettore non di madrelingua il maggior numero possibile di informazioni, i prodotti lessicografici più recenti hanno scelto di aggiungere al materiale citato sotto forma di esempi la categoria dei collocatori, intendendo con tale termine le parole che compaiono di solito in compagnia del lemma e col quale hanno un rapporto di solidarietà lessicale. Essi svolgono una funzione molto simile a quella delle discriminazioni di significato, ma rispetto a queste ultime sono piuttosto degli esempi condensati. L’introduzione dei collocatori è un grande vantaggio perché aggiunge delle informazioni sfruttando molto bene il poco spazio a disposizione del lessicografo.
È facile rendersi conto dell’utilità dei collocatori analizzando una voce qualsiasi del dizionario, ad esempio il verbo leiden.
In un dizionario tradizionale troveremmo al punto 2 di leiden forse gli stessi traducenti da noi segnalati, messi di seguito, senza nessuna informazione aggiuntiva.
Trovandosi di fronte a soffrire, essere affetto, essere/andare soggetto, il lettore è autorizzato a pensare che questi traducenti si possano usare indifferentemente in qualsiasi contesto, ma non è così. I collocatori aiutano, al pari di cartelli indicatori, a orientarsi verso il traducente giusto.
Verrà dunque suggerito al lettore che la combinazione preferenziale in italiano di an Depressionen leiden è soffrire di depressione e non, per esempio, accusare una depressione o patire di una depressione. Sarà altrettanto utile per l’utente sapere che an einer Krankheit leiden può essere tradotto in italiano con soffrire di una malattia, ma anche con essere affetto da una malattia, come suggeriscono i collocatori citati all’accezione 2. Sono davvero molte le informazioni che vengono messe a disposizione del lettore in poche righe di testo del dizionario, grazie all’uso di stili e caratteri diversi. La presenza dei collocatori lo aiuta a scegliere il traducente più adatto. Il percorso viene pilotato proprio per ridurre al minimo i problemi causati dall’anisomorfismo fra le due lingue che abbiamo già descritto nel capitolo dedicato all’equivalenza (p. 29), riducendo così le possibilità di errore.
Fino a ieri nei dizionari di italiano e tedesco il compito di scegliere fra i vari traducenti quello giusto era lasciato interamente alla competenza linguistica del parlante, mentre noi abbiamo cercato di rendere questa competenza – una specie di nuova cartografia della lingua – disponibile a tutti. A tal fine e in linea con le nuove tendenze della lessicografia europea abbiamo utilizzato i collocatori, cioè i partner probabili del lemma e li abbiamo distinti a seconda del loro ruolo nella frase. Essendo questa una novità per la lessicografia italo-tedesca non si pretende di essere esaustivi. I collocatori vengono dati nel seguente modo:
soggetti tipici | {corsivo} |
complementi di specificazione e di materia | {+ tondo} |
altri complementi e collocatori di aggettivi | {tondo} |
I soggetti tipici di un verbo sono presentati in corsivo fra parentesi graffe {corsivo}:
I complementi di specificazione e di materia per la sezione italiana e il Genitivanschluss per quella tedesca (che in parte fungono anche da discriminazioni di significato) sono presentati fra parentesi graffe in tondo preceduto da + {+ TONDO}:
Altri complementi, altri collocatori (come ad esempio i collocatori degli avverbi) e collocatori di aggettivi sono in tondo fra parentesi graffe {TONDO}:
Ove necessario i collocatori vengono preceduti da preposizione:
Quando c’è una lista di collocatori la preposizione nella sezione italiana viene sempre ripetuta. Nella sezione tedesca, invece, quando era molto chiaro non si è ripetuta la preposizione.
I collocatori vengono dati solitamente al singolare a meno che sia più usato il plurale. Se un collocatore ha alcuni traducenti in comune con gli altri collocatori, questo viene indicato con anche/auch.
Nei collocatori compaiono gli articoli indeterminativi quando sono necessari per la presenza di una preposizione. Gli articoli determinativi compaiono quando questa è l’unica possibilità. Quando, invece, è possibile sia l’articolo determinativo che quello indeterminativo non compare nulla.
2.5.1 Ordine dei collocatori
Normalmente collocatori che hanno all’interno della frase lo stesso ruolo (ad esempio sono soggetti) vengono elencati insieme, separati dalla virgola. Se ci sono più collocatori che hanno ruoli diversi (ad esempio alcuni sono soggetti e altri sono oggetti), sono elencati in parallelo dove non esista possibilità di fraintendere altrimenti si presentano separati:
I gruppi di collocatori sono in ordine alfabetico. Se c’è una struttura del tipo ~ qu/qc si trovano prima i collocatori che si riferiscono alle persone e poi quelli che si riferiscono alle cose. All’interno di questi sottogruppi, è stato seguito l’ordine alfabetico. qu vale anche per gruppi di persone o per cose formate da persone (assemblea, governo, ecc.). qc vale anche per gli animali o per gruppi di persone intese in senso astratto. Il complemento predicativo è sempre rappresentato nella struttura da qc. Con qc si designano anche le professioni o le cariche:
Quando il soggetto o il complemento sono plurali questa informazione viene data con i collocatori:
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Prova
ad associare i collocatori appropriati ai seguenti aggettivi: Prova ora a cercare il traducente più appropriato dell’aggettivo relativamente a ogni coppia di parole (Ad es.: fenomeno allergico allergisch). |
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Evidenzia
nella voce il collocatore che ha orientato il traduttore nella scelta
dell’equivalente: |
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Evidenzia
nella voce il collocatore che ha orientato il traduttore nella scelta
dell’equivalente: |
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Traduci
la seguente frase utilizzando il traducente suggerito dal collocatore: |
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Traduci
la seguente frase utilizzando il traducente suggerito dal collocatore: |
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Traduci
la seguente frase utilizzando il traducente suggerito dal collocatore: |
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Traduci
la seguente frase utilizzando il traducente suggerito dal collocatore: |
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A quale
lemma appartiene la seguente glossa? |