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Legenda

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  Riforma Cartabia: rito unico per separazioni e divorzi

La riforma Cartabia (dal nome dell’ex ministra della giustizia del governo Draghi) ha introdotto un rito unico per separazioni, divorzi e gli altri giudizi civili che riguardano famiglie e minori.
Le novità dovevano entrare in vigore il 30 giugno 2023 ma la legge di Bilancio 2023 ha anticipato l’applicazione del rito già per i procedimenti introdotti dopo il 28 febbraio 2023.

 

Separazione e divorzio

La separazione viene richiesta quando si verificano, anche indipendentemente dalla volontà di uno o di entrambi i coniugi, fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza o da recare grave pregiudizio all’educazione dei figli. Con la separazione i coniugi restano ancora marito e moglie ma si attenuano i diritti e i doveri reciproci come quelli della fedeltà e della convivenza. Soltanto con la sentenza di divorzio si ha lo scioglimento definitivo del matrimonio civile e cessano gli effetti civili del matrimonio concordatario.

Fino al 2015 per poter chiedere il divorzio, a seguito della separazione, era necessario che trascorressero almeno 3 anni. Con la legge sul “divorzio breve” (l. n. 55/2015) il tempo che separa separazione e divorzio è stato ridotto:

  • in 6 mesi in caso di separazione consensuale, cioè quando entrambi i coniugi vogliono separarsi;
  • in 12 mesi in caso di separazione giudiziale, cioè quando non c’è consenso da parte di uno dei coniugi perché un coniuge non vuole separarsi o non vi è accordo sulla disciplina dei rapporti personali e patrimoniali successivi alla separazione.

Tuttavia, soprattutto in caso di separazione giudiziale, i tempi si dilatano, perché, data la complessità del procedimento, sono necessari in media 3 anni per arrivare al divorzio.

La procedura attuale di separazione giudiziale è piuttosto complessa e, in molti casi, non permette una conclusione rapida del procedimento:
è innanzitutto necessario presentare un ricorso al Tribunale, contenente l’esposizione dei fatti su cui la richiesta si fonda e con esso si può chiedere al giudice di pronunciarsi sull’addebito della separazione nei confronti del coniuge che sia stato responsabile di avere tenuto una condotta contraria ai doveri che derivano dal matrimonio (per approfondimenti clicca qui).
Successivamente seguono altre due fasi:

  • una preliminare, davanti al Presidente del Tribunale;
  • una di merito, davanti al Giudice istruttore.

Il Presidente del Tribunale fa un tentativo di conciliazione fra i coniugi e, se la conciliazione non riesce, adotta eventuali provvedimenti urgenti necessari per la coppia o i figli (vengono disposti assegni di mantenimento per il coniuge più debole economicamente, assegnata la casa coniugale e definito l’affidamento dei figli).
Nella seconda fase il Giudice istruttore dopo aver acquisito i dati (ascolto di testimoni, diSposizione di consulenze, indagini di polizia tributaria) pronuncia la sentenza di separazione.

 

Le novità della riforma Cartabia

Al fine di ridurre i tempi a una media di 8 mesi-1 anno, la riforma Cartabia ha previsto una nuova procedura unificata per le separazioni, i divorzi e gli altri giudizi civili che riguardano famiglie e minori (ad eccezione delle adozioni).
Il rito di separazione e divorzio diventerà unico, viene quindi eliminata l’udienza presidenziale. Le coppie che intenderanno separarsi dal 1 marzo 2023 si rivolgeranno inizialmente agli avvocati, che raccoglieranno subito gli elementi per chiedere la separazione come: le ragioni del cliente e la posizione sua economica.

Se la coppia ha figli, è necessario anche predisporre il “piano genitoriale”, ovvero un documento che indica gli impegni e le attività quotidiane dei figli relative alla scuola, al percorso educativo, alle attività extra scolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze normalmente godute. (Per approfondimenti sull’affidamento dei figli clicca qui).

Quando il giudice avrà ricevuto i ricorsi di entrambe le parti dovrà convocare l’udienza per la separazione entro tre mesi. In questi 3 mesi però il giudice potrà emettere dei provvedimenti d’urgenza, per esempio in caso di pericolo di violenza. All’udienza il giudice sente le parti e fa un tentativo di conciliazione.
Se la conciliazione non riesce, il giudice formulare una proposta di piano genitoriale tenendo conto di quelli allegati dai genitori. Se le parti accettano la proposta, il mancato rispetto delle condizioni previste nel piano genitoriale viene sanzionato.
Se il giudice ritiene che i documenti siano sufficienti e le parti sono d’accordo, può essere emessa la sentenza di separazione già alla prima udienza.
La riforma inoltre prevede che nella causa di separazione possa anche essere già inserita la domanda di divorzio, in modo da non dover fare due cause.

 

Ascolto del minore

Un’altra importante novità riguarda i figli: la riforma chiarisce le modalità di ascolto dei minori.
Il minore che ha compiuto gli anni dodici e anche di età inferiore ove capace di discernimento deve essere ascoltato dal giudice nei procedimenti in cui devono essere adottati provvedimenti che lo riguardano.
Le opinioni del minore devono essere tenute in considerazione, avuto riguardo della sua età e del suo grado di maturità. Il giudice, con modalità che garantiscono la serenità e la riservatezza, tenendo sempre conto dell’età e del grado di maturità del minore, lo informa della natura del procedimento e degli effetti dell’ascolto.

Il giudice può non procede all’ascolto, spiegandone le ragioni, se lo ritiene in contrasto con l’interesse del minore o manifestamente superfluo, in caso di impossibilità fisica o psichica del minore o se quest’ultimo manifesta la volontà di non essere ascoltato.

 

Il Tribunale per la famiglia

La riforma Cartabia ha inoltre come obiettivo quello di istituire il Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, entro il 31 dicembre 2024.
Tale organo giurisdizionale avrà competenza su tutti i procedimenti in materia familiare e minorile che attualmente sono di competenza del Tribunale Ordinario, del Tribunale dei Minori e del Giudice Tutelare.

 

Criticità

Le novità introdotte dalla riforma Cartabia sono state viste, dagli esperti del settore, in modo favorevole, soprattutto alla luce dell’obiettivo di ridurre i tempi nei procedimenti riguardanti la famiglia. Alcuni però ritengono che la carenza di organico, quindi il ridotto numero di magistrati, possa vanificare il fine dell’accelerazione delle tempistiche.

 

Attività

Mettiti alla prova e compila un piano genitoriale.
Oggi sei un avvocato e questo è il tuo caso:
la mamma del tuo migliore amico/a minorenne si sta separando dal marito e, seguendo la procedura del nuovo rito unificato, si rivolge a te per fornirti tutti gli elementi per la separazione e per compilare il piano genitoriale: chi meglio di te conosce il tuo amico/a!
Sulla base degli impegni e delle attività quotidiane riguardanti scuola, attività extrascolastiche, frequentazioni abituali e vacanze compila il piano genitoriale del tuo amico/a seguendo queste indicazioni:

  • breve introduzione su impegni, attività scolastiche ed extrascolastiche, frequentazioni e vacanze;
  • calendario settimanale dei contatti tra il figlio e i genitori, considerando tutti i giorni della settimana, compresi i weekend;
  • calendario specifico delle vacanze.

Motiva le tue scelte.
Dopo aver compilato il piano rispondi a questa domanda:
sarà questo piano ad essere adottato a seguito della separazione tra i genitori del tuo amico/a? Perché?

 

Fonti per approfondire:

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 55-56
  • Monti, Per questi motivi, vol. 1, pp. 350-351
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica, 5ed, vol. 1, pp. 234-235
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 5ed, vol. 1, pp. 234 – 236

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