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 Risultati questionario sull’inserimento dei disabili

Nel mese di novembre 2012 sulle pagine di questo sito è stato inserito un questionario per “Operatori della disabilità intellettiva” (versione PDF).

Il questionario era stato distribuito il giorno 20 ottobre 2012 anche ai partecipanti al primo Convegno nazionale organizzato da Associazione élève onlus presso il CNR di Bologna. Il titolo del convegno era:

DISABILITA’ INTELLETTIVA – competenze di base e lavoro

Hanno restituito compilato il questionario 101 persone, fra utenti che hanno visitato il sito e professori di scuola media secondaria di primo e secondo grado contattati tramite newsletter.

Come anticipato speriamo di rendere un servizio pubblicando ora su queste pagine i principali dati emersi grazie alle risposte pervenute.

Risposte

Le prime tre richieste riguardavano informazioni professionali di base sui compilatori del questionario.

Come si evince dai tre areogrammi, la grande maggioranza di utenti appartiene al mondo dell’insegnamento curricolare a tempo indeterminato della scuola secondaria di secondo e di primo grado, ed è dotata di laurea.

Seguivano i sondaggi di opinione sui diversi argomenti.

L’attuale metodo di integrazione del disabile intellettivo nelle strutture scolastiche si è mostrato efficace.

Il disabile intellettivo deve poter percorrere ogni grado dell’istruzione, indipendentemente dall’acquisizione delle competenze corrispondenti a quel grado. 

Si può osservare che, mentre solo il 22% degli intervistati si dichiara d’accordo o   molto d’accordo sull’attuale metodo di integrazione nelle strutture scolastiche, il 49% ritiene utile che il disabile intellettivo possa percorrere ogni grado dell’istruzione (quindi anche secondaria di secondo grado e università) indipendentemente dall’acquisizione delle competenze corrispondenti a quel grado.     

Il modello di integrazione del disabile intellettivo nelle strutture scolastiche attualmente applicato deve essere ampiamente riformato.

A parte le 4 persone che si sono dichiarate per niente d’accordo sull’opinione 3, tutte le altre dovevano rispondere a questo ulteriore quesito (3 BIS):

Se si è d’accordo sulla necessità di una riforma, in quali ambiti ?

normativa / formazione degli operatori / organizzazione scolastica / altro
Questi i dati raccolti. Attenzione. In questo caso era possibile indicare più di una risposta.

Gli ambiti più indicati sono stati: organizzazione scolastica e formazione degli operatori. Mentre la normativa ha avuto solo 9 adesioni (10% del totale).

Forse si può osservare che, se una parte dell’organizzazione scolastica delle scuole autonome potrebbe senza dubbio essere più adeguata alle necessità ( ad esempio aule e laboratori “aperti”, utilizzo dei docenti di sostegno maggiormente legato alle competenze che questi hanno realmente acquisito nel loro cammino professionale), forse andrebbe ulteriormente indagato se l’organizzazione scolastica  può essere riformata senza incidere sulla normativa (si pensi solamente alla rigidità delle graduatorie e delle norme che le regolano).

Per quanto riguarda il tema della formazione un’ ulteriore indagine andrebbe fatta sui corsi universitari che preparano alla professione di educatore e di docente “specializzato” nel sostegno. A detta di numerosi ragazzi che li frequentano, tali corsi sono soprattutto teorici, non trattano alcuna disabilità in particolare, non danno spunti utilizzabili nella pratica quotidiana della vita scolastica.

Per i corsi di formazione in servizio andrebbe fatto un discorso a parte, data la molteplicità e varietà di proposte che affollano questo ambito.

E’ indispensabile confrontarsi con altri paesi sulle soluzioni al problema della disabilità intellettiva

In alcuni paesi sono attive in scuole normali sezioni speciali per disabili intellettivi. Si possono provare in via sperimentale anche in Italia.

Per quanto riguarda il primo areogramma solo il 3% ritiene non utile confrontarsi con altri paesi.

Sulle sezioni speciali in scuole normali i pareri sono diversificati. 

E’ utile che il sistema scolastico offra modelli diversi di integrazione del disabile intellettivo ( ad esempio: modello attuale, strutture speciali in scuole normali, scuola paterna, in cui i genitori si assumono la responsabilità diretta dell’educazione dei figli)

Come si può osservare i maggiori consensi sono distribuiti sui pareri “ in parte d’accordo” e “d’accordo” 40% + 36%).

Il questionario terminava chiedendo quanto segue:

Quanto è utile – in una scala da 1 (pochissimo) a 5 (moltissimo) – l’attuale modello di integrazione scolastica del disabile intellettivo?

  • a) per il disabile intellettivo
  • b) per i compagni di classe del disabile intellettivo
  • c) per i genitori del disabile intellettivo
  • d) per i genitori dei compagni di classe del disabile intellettivo
  • e) per gli insegnanti curricolari della classe
  • f) per l’organizzazione scolastica in generale
  • g) altro

 

In nessuno dei sei grafici la colonna numero 5 (alto gradimento) è prevalente. 

La colonna che appare prevalente è la colonna numero 2 (gradimento medio basso)