Alla scoperta della ceramica preistorica
Avete presente un vaso di ceramica? Quel materiale, così duro e allo stesso tempo fragile, non è altro che argilla cotta ad altissima temperatura (e per questo chiamata anche “terracotta”): un materiale rivoluzionario inventato in epoca preistorica.
L’argilla, una sostanza minerale che si trova nel terreno, permette di modellare oggetti, vasi e statue in un modo impossibile con la pietra.
L’impasto morbido, dopo essere stato plasmato nella forma desiderata e cotto in forno, si solidifica mantenendo per sempre la forma data. Il colore passa dal grigio al rosso chiaro.
Non sappiamo come sia avvenuta l’invenzione della ceramica. Forse gli uomini del Neolitico, circa 10.000 anni fa, si accorsero che le terre argillose diventavano dure come pietra se poste vicino al fuoco. Dopo, probabilmente, avranno fatto dei precisi esperimenti di cottura fino a realizzare appositi forni e processi di lavorazione sempre più raffinati.
La tecnica più antica, detta “a colombino”, consiste nella creazione di un cordone di argilla che viene poi arrotolato su più strati fino a formare il vaso. Successivamente le superfici vengono lisciate e il vaso messo in forno.
I vasi preistorici venivano decorati con motivi geometrici come triangoli, spirali, linee ondulate o rette. La decorazione veniva impressa sull’argilla fresca o anche incisa sul vaso già cotto.
La decorazione, sempre molto schematica, poteva essere anche dipinta.
La pratica di “abbellire” questi oggetti rivela il bisogno dei popoli primitivi di circondarsi di manufatti non solo utili, ma anche artistici.
Adesso prova tu: con una pasta da modellare (argilla vera oppure plastilina o anche pasta di sale) realizza un vaso con la tecnica a colombino. Poi liscia la superficie interna ed esterna del vaso e incidi dei motivi decorativi usando piccoli oggetti appuntiti.