Crea una natura morta come Zurbarán
Come tutti i pittori del Seicento, il secolo del Barocco, anche lo spagnolo Francisco de Zurbarán (1598-1664) si è dedicato quasi interamente all’arte sacra. Si contano oltre 600 dipinti dedicati ai santi, ai miracoli e agli episodi biblici.
Ma le sue opere più interessanti sono quelle dedicate alla natura morta, cioè la raffigurazione di oggetti inanimati. Nei sui quadri ci sono vasi, tazze, cesti di frutta e fiori posati sopra tavoli scuri su uno sfondo completamente nero. Niente tavole imbandite o composizioni complesse.
Il più famoso è Natura morta con vasi del 1650, una tela conservata al Museo del Prado di Madrid.
In questo dipinto quattro contenitori diversi per forma e per materiali sono allineati su un tavolo di legno; due poggiano su piatti argentati.
Non ci sono fiori o teschi a ricordare la brevità della vita, come in tante nature morte barocche, e i vasi sono rigidamente allineati. Per questo il quadro trasmette un senso di silenzio e di sospensione del tempo.
Ma la vera protagonista è la luce. Posta a sinistra, colpisce gli oggetti lasciandone una parte completamente in ombra, come quella usata da Caravaggio sulle figure umane.
Nel quadro Natura morta con cedri, arance e rosa (1633) Zurbarán sceglie di inserire fiori e frutta, come da tradizione. D’altra parte è una delle sue prime nature morte, di molto precedente a quella dei vasi. Ma c’è già la stessa curiosa disposizione in fila e lo stesso contrasto tra luce e ombra.
Il particolare della tazza piena d’acqua con la rosa sul piatto d’argento è il soggetto anche di un’altra piccola tela del 1630. Un oggetto piccolo e delicato, ma affascinante proprio per la sua semplicità.
Il figlio di Francisco, Juan de Zurbarán (1620-1649), nonostante muoia di peste a soli 29 anni, segue le orme del padre dipingendo nature morte con lo stesso stile. Come queste.
Adesso prova tu.
Procurati dei piccoli vasi o piatti lucidi con qualche frutto, un cartoncino nero abbastanza grande e una lampada da tavolo orientabile (ma va bene anche una torcia elettrica).
Disponi il cartoncino contro un angolo in modo che dal piano orizzontale risalga su quello verticale. Poggia al centro i tuoi oggetti e a sinistra la lampada.
Adesso lascia la stanza al buio e accendi la lampada. Spostala per provare diverse angolazioni cercando di colpire solo l’oggetto e non lo sfondo.
Quando ti sembra che la luce sia quella giusta, simile alle composizioni di Zurbarán, scatta la tua foto.
Guarda il tuo scatto e confrontalo con le opere di Zurbarán. La luce è quella giusta? La composizione funziona? Se hai risposto di sì ad entrambe le domande hai fatto proprio un ottimo lavoro!