Le stagioni di Monet
Il pittore impressionista Claude Monet (1840-1926) è famoso per le sue serie di quadri: decine di dipinti dello stesso soggetto dove a cambiare sono solo i colori.
Uno dei primi esempi sono gli studi dedicati alle scogliere dell’Etretat, sulla costa nord della Francia.
Sembra un gioco di fantasia, ma non è così. Monet, infatti, cercava di rappresentare gli effetti della luce sulle cose in diversi momenti del giorno e delle stagioni. Per farlo andava sul posto con tela, cavalletto, pennelli e colori e dipingeva velocemente quello che vedeva.
Dipingere all’aria aperta (in francese “en plein air“) era necessario per la riuscita di questa ricerca su luce e colore.
Per la sua serie più famosa, dedicata alla cattedrale della città francese di Rouen, Monet dipinge da una finestra inquadrando sempre la stessa porzione di facciata. Dipinge con la luce dell’alba, di mezzogiorno, del tramonto, dell’autunno, dell’estate. Con il sole e con la pioggia, con la nebbia e con la neve.
Le trenta tele realizzate sono la dimostrazione che i colori delle cose possono cambiare in relazione alla luce che gli oggetti ricevono.
Nei suoi viaggi fuori dalla Francia ripete lo stesso procedimento. Lo fa a Londra dipingendo i ponti e gli edifici.
Predilige sempre luoghi dove c’è l’acqua per la sua capacità di riflettere i colori dell’ambiente moltiplicando l’effetto della luce sugli oggetti.
Per trovare un luogo dove l’acqua dialoga strettamente con l’architettura non poteva che andare a Venezia. E anche là realizza le sue serie come quella con la chiesa di Santa Maria della Salute, sul Canal Grande.
Ma adesso è il tuo turno. Osserva attentamente i colori di questi quattro dipinti di Monet dedicati ai covoni (mucchi di paglia lasciati a essiccare). Ognuno è realizzato in una stagione diversa.
Questo è quello della primavera. I colori sono tenui e prevale il verde.
Questo è il dipinto fatto in estate. Si capisce che c’è il sole per le ombre nette sui covoni e per i colori accesi.
Quello dell’autunno mostra colori caldi con prevalenza del rosso.
La versione dell’inverno è tutta incentrata sul bianco freddo della neve.
Prova a individuare i colori usati da Monet per ogni stagione e riproducili con le tempere creando quattro tavolozze come queste.
Adesso prendi un foglio, dividilo in quattro parti e disegna in ognuna la stessa scena: una collina, una vallata con un ponte, un monumento. Dipingi ogni scena con una delle quattro tavolozze di Monet per le varie stagioni.
Se hai scelto i colori giusti hai creato anche tu la tua prima serie impressionista.
In occasione dell’Armistizio dell’11 novembre 1918, Claude Monet offrì alla Francia una delle più vaste realizzazioni monumentali della pittura della prima metà del Novecento: le Nymph. L’opera di Monet voleva rappresentare un monumento alla Pace che mettesse la parola fine alla Guerra, ma allo stesso tempo rappresentasse la pace interiore dell’uomo. Le piante delle ninfee hanno ispirato circa 300 dipinti di Monet, tra i quali 40 pannelli di grandi dimensioni e tre arazzi. Monet venne riscoperto dopo la fine dell’ultimo conflitto mondiale, e nel 1952 il pittore surrealista francese André Masson definì l’Orangerie: “La Cappella Sistina dell’Impressionismo”.
Complimenti per la chiarezza, l’esaustività, la ricchezza delle immagini. Un ottimo lavoro di divulgazione.
Ti ringrazio, Paolo.