Cinquecento anni senza Leonardo
Il prossimo 2 maggio saranno trascorsi esattamente cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci (1452-1519). Tutto il mondo ricorderà questa figura eccezionale di artista, scienziato e inventore.
Naturalmente lo facciamo pure noi. Ma non con le opere famose che già conosciamo tutti: niente Gioconda o Ultima Cena. Oggi lo celebriamo osservando i suoi disegni e provando ad imparare da lui!
Per cominciare scopriamo che faccia aveva attraverso il suo autoritratto (anche questo disegnato).
Per quanto il viso sia molto parziale ci appare come un vecchio saggio dalla barba fluente.
È un disegno anche la prima opera che viene attribuita a Leonardo, un paesaggio con fiume probabilmente disegnato dal vero (ma non è chiaro se si tratti della valle dell’Arno in Toscana o quella delle Marmore, in Umbria).
La cosa interessante è che Leonardo riesce a usare la linea senza tracciare i contorni delle cose ma suggerendo una forma vaga, come fa con la pittura. Osserva il dettaglio degli alberi sulla destra: sono disegnati solo con tratti orizzontali paralleli.
Ogni volta che disegnerà degli alberi, li farà sempre così, senza un contorno definito.
Continuiamo con questa esplorazione alla ricerca di tutti i diversi soggetti disegnati da Leonardo e delle diverse funzioni che attribuiva al disegno.
Sicuramente il disegno dal vero era un’attività fondamentale perché gli permetteva di conoscere meglio quello che stava guardando. Il disegno era per lui una forma di studio.
Dunque, oltre ai paesaggi, ha disegnato le singole piante, gli animali e il corpo umano (anche al suo interno). Vediamo qualche esempio. Ecco piante e fiori.
Naturalmente questi studi non erano finalizzati solo alla conoscenza delle specie vegetali ma servivano anche per poter dipingere le piante in modo corretto, come si vede nei dettagli seguenti.
Passiamo ai disegni di animali. Come tutto ciò che faceva parte della natura anche la fauna era uno dei temi preferiti di Leonardo. Non c’è animale che non abbia disegnato: gatti, orsi, granchi, papere, leoni…
Un posto speciale è dedicato al cavallo, uno degli animali più amati dagli artisti del Rinascimento per le sue forme eleganti e potenti.
Anche questi studi servono a Leonardo per uno scopo preciso: progettare il monumento equestre in bronzo a Francesco Sforza (duca di Milano dal 1450 al 1466). Leonardo però non riuscirà a realizzare la scultura soprattutto perché il committente la voleva di dimensioni colossali: il cavallo avrebbe dovuto superare i 7 m di altezza. Ne fece un modello in terracotta delle dimensioni richieste, ma mancavano le 100 tonnellate di bronzo necessarie alla fusione.
Il cavallo è stato realizzato solo vent’anni fa, grazie all’interessamento di alcuni collezionisti americani. Oggi una copia è a Milano, davanti all’ippodromo.
Da bravo artista del Rinascimento Leonardo ha usato il disegno anche per esercitarsi con la prospettiva. Questo schizzo è uno studio per l’Adorazione dei Magi. È visibile la prospettiva del pavimento con le linee convergenti verso il punto di fuga.
Nel dipinto (non finito) basato su questo disegno, il pavimento non compare: nello schizzo serviva solo per disegnare alla giusta profondità le scalinate sulla sinistra.
Nessuno di questi disegni, però, è famoso come il suo Uomo Vitruviano: un corpo maschile inscritto dentro un cerchio e un quadrato per dimostrare le proporzioni perfette dell’uomo.
Per entrare dentro un cerchio l’uomo deve sollevare le braccia divaricare le gambe: il centro del cerchio è esattamente nell’ombelico. Per entrare nel quadrato le gambe devono restare unite e le braccia orizzontali.
Naturalmente per giungere a questo risultato gli studi sul corpo umano sono stati tantissimi…
C’è ancora un altro uso del disegno per Leonardo: quello progettuale. Con i suoi schizzi immagina macchine, meccanismi e invenzioni che spesso verranno realizzate molti secoli dopo (come l’elicottero).
In realtà anche il disegno preparatorio per un dipinto può essere considerato una forma di progetto. Dunque, ricapitolando, i tipi di disegno di Leonardo si possono dividere in due categorie: il disegno di ciò che esiste (piante, animali, persone, paesaggi) e il disegno di ciò che immagina (sfondo di un dipinto, invenzione meccanica).
Adesso tocca a te. Prova a fare un disegno come studio della realtà e un disegno come progetto della fantasia. Puoi scegliere anche temi più semplici di quelli di Leonardo, ad esempio una bottiglia, una sedia o qualsiasi oggetto intorno a te. Disegnalo così come lo vedi per capire bene com’è fatto e poi immaginane uno nuovo, con nuove funzioni e una forma originale.