Strane bestie medievali
Durante il Medioevo si diffuse un genere di libro illustrato molto particolare: il bestiario. Dal nome si capisce subito che si tratta di una raccolta di immagini di bestie, animali reali o immaginari.
Lo scopo di questo testo non era di tipo scientifico ma religioso: ad ogni animale era associato un vizio o una virtù e il messaggio del libro era quello di scegliere comportamenti positivi per guadagnarsi la salvezza e il Paradiso.
Uno degli esemplari più belli è il bestiario di Aberdeen, un manoscritto inglese del XII secolo con oltre 120 figure di animali (ma anche di piante e minerali) realizzate con la tecnica della miniatura.
Tutti gli animali hanno qualcosa di innaturale: realistici in alcune parti, presentano per il resto dettagli curiosi e proporzioni deformi. Il leopardo, ad esempio, ha le zampe anteriori estremamente tozze, una testa enorme e un volto che più che feroce sembra triste.
Confrontando l’immagine con quella di un vero leopardo, le anomalie si notano ancora di più.
Ma perché gli animali non erano disegnati correttamente? Il motivo è semplice: l’ignoto pittore medievale probabilmente non aveva mai visto un leopardo vero (così come tanti altri animali esotici) per cui ha lavorato molto di fantasia.
Anche il gufo è piuttosto buffo: ha occhi e sopracciglia come quelli umani.
Molto più somiglianti sono invece gli uccelli: il cigno, gli aironi, le anatre, le gru. Evidentemente erano animali più familiari per l’autore del bestiario.
Piuttosto realistico è anche il pipistrello, qui raffigurato con ali spalancate, in una posa perfettamente simmetrica.
Ma ciò che più sorprende sono gli animali fantastici presenti dentro il libro. C’è, ad esempio, l’anfisbena, un serpente con due teste, dotato anche di ali e di zampe, capace di muoversi in entrambe le direzioni.
C’è la scitale, un altro serpente leggendario che cattura le prede incantandole con la sua bellissima pelle colorata.
La leucrota, invece, ha la forma di un asino, petto e zampe di leone con lo zoccolo diviso in due, testa di cavallo e una larghissima bocca.
Non può mancare il drago, che nel bestiario di Aberdeen è raffigurato come un serpente blu con zampe e ali, nell’atto di azzannare addirittura un elefante (anche questo piuttosto bizzarro).
Ti sono piaciuti questi animali?
Adesso tocca a te. Vuoi provare a creare un bestiario medievale con la tua classe?
Prova ad inventare un animale mitologico composto da due o più animali diversi. Disegnalo aiutandoti con le immagini degli animali che vuoi assemblare e poi inventa un nome per la tua creatura.
Questa, per esempio, potremmo chiamarla “aquilaffa”: metà aquila, metà giraffa.
Puoi partire anche da un pesce o da un cavallo, da un topo o da un uccello. L’importante è usare la fantasia!
3 Risposte
[…] Medioevo il gatto assume forme più strane (come abbiamo visto per tutti gli animali del “bestiario“) e spesso fa cose davvero buffe! In particolare sembra che amasse molto suonare strumenti […]
[…] miniato che raccoglie le immagini degli animali più stravaganti come quelli che abbiamo visto nel bestiario di Aberdeen. I pesci, in questo caso, hanno un curioso volto umano e le loro forme si somigliano […]
[…] dei piccoli missili, altre hanno dimensioni gigantesche. D’altra parte sappiamo che nel bestiario medievale non era importante essere precisi… Possiamo osservare api più somiglianti a quelle vere in […]