I vestiti di Giotto
Giotto è stato un pittore rivoluzionario. È quello che ha ridato realismo e naturalezza all’arte medievale, tradizionalmente bidimensionale e immobile.
Per capire meglio questo concetto basta fare un confronto tra i dipinti di Giotto (1267-1337) e quelli del suo maestro Cimabue (1240-1302). Prendiamo due Maestà, cioè rappresentazioni della Madonna seduta sul trono con il Bambino in braccio, circondata dagli angeli.
Osservate il particolare della veste di Maria: le pieghe sottili dell’opera di Cimabue (a sinistra) non danno l’effetto tridimensionale che invece dà Giotto (a destra). Il panneggio (cioè il tessuto percorso da pieghe) sembra essere schiacciato, senza volume. Quello di Giotto ha delle pieghe molto più pesanti e realistiche.
È un effetto che Giotto ottiene attraverso il chiaroscuro, cioè un graduale inscurimento del colore per quelle parti delle pieghe più in ombra.
Tutti i panneggi di Giotto sono fatti così. Guardiamone alcuni negli affreschi della Cappella degli Scrovegni (1303-1305), a Padova.
In questa scena Giuda riceve trenta denari da uno dei sommi sacerdoti perché consegni loro Cristo. Dietro di lui c’è Satana raffigurato come un’ombra nera. Le pieghe del mantello giallo di Giuda e di quello rosso del sacerdote sono ottenute con un forte chiaroscuro.
Questa è la scena del “Bacio di Giuda“. Osservate il suo mantello giallo: è attraversato da lunghe pieghe curve dovute al braccio alzato. Ne ha tante anche il mantello di Caifa, l’uomo a destra che indica Gesù, perché tiene un lembo di stoffa sollevato con la mano sinistra.
Questo riquadro raffigura, invece, l’incontro di Anna e Gioacchino, i genitori di Maria, presso la cosiddetta Porta d’Oro a Gerusalemme. È un altro bacio, ma questa volta non è il segnale del tradimento ma il saluto tra due sposi.
Il panneggio più complesso è il mantello rosa di Gioacchino.
In questa scena Cristo, appena risorto, allontana da sé la Maddalena che vorrebbe toccarlo per assicurarsi che sia lui. L’abito bianco di Gesù segue la forma della gamba che avanza ma sull’altro lato è ricco di pieghe che scendono dalla spalla fino ai piedi.
In questo collage possiamo osservare tanti panneggi di vario colore, tutti dipinti da Giotto nella cappella degli Scrovegni. La disposizione delle pieghe dipende da come è disposta la stoffa.
Ma adesso proviamo a disegnare un panneggio con il chiaroscuro. Nel tuo libro di Linguaggio visivo e Tecniche artistiche puoi trovare tre tipi di chiaroscuro che proveremo ad applicare sulle pieghe di un tessuto. Per comodità te li ricordo qui sotto.
Il primo è il chiaroscuro a sfumatura. Si ottiene esercitando una pressione maggiore della matita per realizzare zone via via più scure.
Il secondo è il chiaroscuro a tratteggio incrociato. La zona scura si crea sovrapponendo dei tratteggi paralleli con diverse direzioni.
Il terzo è il chiaroscuro a scarabocchio. In questo caso le parti più scure sono quelle dove si passa più volte con piccoli scarabocchi circolari.
Cominciamo dal più semplice, lo scarabocchio. Disegna delle linee curve, come le pieghe di un tessuto tenuto dai due lati. Segui i passaggi dell’illustrazione qui sotto, andando ad aggiungere gli scarabocchi solo lungo un lato delle curve.
Prova adesso con il tratteggio. Traccia delle pieghe quasi parallele tra loro e disegna strati di tratteggi incrociati in modo da avere la zona più fitta da un lato della piega.
Adesso proviamo il più difficile, il chiaroscuro sfumato. Se vuoi puoi ispirarti a uno degli esempi di Giotto, ad esempio il terzo quadrato del collage. Disegna la struttura principale delle pieghe e aggiungi leggeri strati di matita nelle zone più in ombra.
Per controllare se il chiaroscuro funziona osserva il tuo disegno da lontano o strizzando leggermente gli occhi. Se sembra un disegno in 3D allora hai imparato la lezione di Giotto!
Uauuu! Ti ritrovo qua, complimenti Emanuela ; )
Grazie Elisa, benvenuta anche in questo blog!
Ecco i lavori dei miei studenti di seconda media, ispirati dai tuoi esercizi di chiaroscuro. Ho proposto loro un lavoro a tempo ; )
Grazie!!! Elisa
http://elisasantambrogio3.blogspot.com/2021/06/i-drappeggi-di-giotto.html?m=0
Fantastico, Elisa!