Tre chiese barocche di Sicilia, scopri le differenze
Come avrai letto nel tuo libro di storia dell’arte, il Barocco comincia all’inizio del Seicento. È nella prima metà del secolo che si trovano le opere più importanti che hai studiato, dai dipinti di Caravaggio alle sculture di Bernini, alle chiese di Borromini. Successivamente questo stile si diffonde in tutta Europa e persino in America latina.
In Italia, una delle manifestazioni più raffinate dell’arte barocca è quella del Val di Noto, un’area della Sicilia sud-orientale. Qui la grande stagione barocca inizia a fine secolo, in seguito al devastante terremoto dell’11 gennaio 1693, il più forte mai registrato in Italia, che rase al suolo oltre cinquanta centri abitati.
Subito dopo il sisma alcune città, come Noto, sono state ricostruite di sana pianta in un luogo diverso da quello precedente, altre vengono profondamente modificate pur rimanendo nel posto originario (come Catania). Le città si riempiono di nuove chiese, conventi, piazze, palazzi e scalinate tutte in stile barocco.
Il Barocco è visibile ad ogni scala, da quella urbana fino al dettaglio dei balconi, sorretti da mensole a forma di animali, uomini o mostri.
Questa particolare condizione ha creato un’omogeneità stilistica che non si può trovare in nessun’altra città del Seicento e del Settecento. Per questo motivo otto di questi centri della Sicilia orientale sono stati dichiarati nel 2002 patrimonio dell’Umanità dall’Unesco sotto il nome di “Città tardo-barocche del Val di Noto”. La lista include gli interi centri storici di Caltagirone, Noto e Ragusa, diverse zone di Catania e Scicli e alcuni monumenti di Modica, Palazzolo Acreide e Militello Val di Catania.
Pur con leggere differenze, soprattutto nell’uso dei materiali, questi monumenti hanno uno stile comune e caratteristiche costanti. Tante chiese presentano una facciata a forma di torre, spesso di forma convessa (cioè curvata in fuori) e contorno frastagliato. Le colonne, libere o in rilievo, su due o tre livelli, arricchiscono il prospetto e creano profondi chiaroscuri.
Due volute più o meno ampie collegano la parte centrale, più alta, alle due ali laterali. Porte e finestre sono circondate da cornici decorate o timpani interrotti a metà. L’ultimo livello è anche cella campanaria, una caratteristica tipica del barocco siciliano. Questi elementi sono tutti presenti nel Duomo di San Giorgio, a Ragusa.
La chiesa, costruita tra il 1738 e il 1775 dall’architetto Rosario Gagliardi, è leggermente obliqua rispetto al grande viale d’accesso. Questo avrebbe permesso agli osservatori di cogliere meglio la curvatura della facciata e il suo aspetto plastico, cioè articolato e scultoreo.
È molto simile a questa un’altra chiesa intitolata a San Giorgio, quella di Modica, probabilmente dello stesso autore. La facciata è ancora più monumentale: larga e fortemente curva, è posta al termine di una grandiosa scalinata di 260 gradini, come il fondale scenografico di un grande teatro all’aperto.
È simile a queste anche la chiesa di San Bartolomeo a Scicli, sebbene di dimensioni minori. La sua facciata, costruita a partire dalla metà del Settecento e terminata all’inizio dell’Ottocento, mostra un aspetto meno sfarzoso delle altre due, rivelando una leggera influenza del nascente gusto neoclassico, la corrente successiva al barocco e ispirata all’arte classica.
Forse è quella che richiama di più le prime chiese barocche di Roma, come quella di Sant’Ignazio. La differenza maggiore è che questa, dotata di maggiori sporgenze, termina con la solita torre campanaria mentre la chiesa di Roma, più piatta, si conclude con un grande timpano spezzato.
Adesso è il tuo momento. Confronta le tre facciate siciliane e cerca di individuare tutte le differenze e le analogie che non ho descritto. Conta le colonne, osserva i contorni, esamina le decorazioni.
Scoprirai che, anche se a prima vista sono molto simili, in realtà le differenze sono tali che non possono essere confuse l’una con l’altra.
Nella tua città ci sono edifici di età barocca? Prova a cercarli e confrontali tra loro.
Sei hai l’occhio del detective scoprirai ancora altre forme dell’architettura barocca.