Dopo quattro giorni di trattative serrate e ininterrotte, tra il 17 e il 21 luglio si è realizzato un fatto di importanza storica nel percorso dell’Europa unita: il Consiglio Europeo ha raggiunto l’intesa sulle dotazioni e il funzionamento del fondo di sostegno per la ripresa degli Stati membri (recovery fund).
Legenda
Economia politica
PPEP, SURE, MES, Recovery Fund, Eurobond: le parole sono importanti!
Se il mese di marzo è stato monopolizzato dalle discussioni intorno alle misure restrittive della libertà di circolazione, in aprile padrone del dibattito è stato il ruolo dell’Unione nel sostegno alla ripresa degli Stati membri più colpiti dall’epidemia. Il dibattito ha ben presto iniziato a ruotare attorno ad un insieme di termini spesso usati in modo equivalente, quando invece hanno un’identità molto precisa. Cerchiamo di spiegare cosa è successo e insieme di fare un po’ di ordine.
L’intervento di Mario Draghi sul “Financial Times”, in cinque punti
Il 25 marzo l’ex Presidente della BCE, Mario Draghi, pubblica sul “Financial Times” un articolo che subito solleva un’ampia eco. Nell’articolo Draghi presenta la sua proposta per evitare che la recessione dovuta alla pandemia si trasformi in depressione. La sua proposta che richiede, scrive Draghi, una mentalità nuova. Perché per affrontare tempi eccezionali è necessario avallare ciò che in condizioni normali sarebbe impensabile: l’aumento considerevole del debito pubblico. L’alternativa? Porterebbe a scenari ancora più tragici.